COLPO DI SCENA


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Evento finito il 28 Aprile 2019


Il “colpo di scena” c’è: e facendo bene attenzione ai dialoghi, lo si può intuire già prima che si palesi definitivamente. Un colpo di scena forse scontato, ma che crea intorno a sé tutta una serie di situazioni al limite del grottesco, che per dipanarsi hanno bisogno dell’attenta guida del sempre esilarante Carlo Buccirosso. In realtà dopo aver visto lo spettacolo, viene spontaneo pensare che “s’era capito!”, eppure il ragionamento non è così scontato. Il Vice Questore Piscitelli (<< Nun è colpa mia si tien nu nomm ‘e merd!>>) è un integerrimo servitore della patria, sempre al servizio dei cittadini, che ha sacrificato anche i suoi affetti più cari per essere sempre pronto ad intervenire e ad aiutare il prossimo. Ed è questo che esige anche dalla sua squadra, una squadra un tantino sgangherata, ma che… quando il gioco si fa duro… no, resta sgangherata uguale! Piscitelli è divorziato e si prende cura amorevolmente del padre Marcello, ex militare affetto dal morbo di Alzheimer che vive in montagna ed è accudito giorno e notte da una simpatica badante romena. Un giorno, in questura, arriva Michele Donnarumma, un pregiudicato fermato per accertamenti (come prendere Al Capone per evasione fiscale, insomma) che da subito sfida il vice questore, con boria e altezzosità tipiche del piccolo malvivente che si sente un boss della Mala. Piscitelli ha un solo modo per sbatterlo dentro: accusarlo di stupro ai danni della dottoressa Cuccurullo, medico del padre che, a 5 mesi dal fatto, ancora non riesce a denunciare l’accaduto. I termini stanno per scadere e Piscitelli tenta il tutto per tutto per convincere la donna. Tutto questo zig zag di situazioni si svolge in due diverse location: l’ufficio del vice e la casa paterna. Molto carina l’ambientazione montana, con una zona giorno ben congegnata e arredata con un certo gusto e che dimostra l’agiatezza dell’ex colonnello. Sul divano, invece, potrei spendere fiumi di parole negative, ma sorvolo alla grande. Oso solo affermare che, onestamente, “non ci azzecca niente” col resto dell’arredamento, ma tant’è. Non bisogna dimenticare che la comicità è sempre il punto cardine delle commedie di Buccirosso, il quale, pur donando ogni volta al suo pubblico spunti non indifferenti di riflessione, non disdegna mai la battuta, spesso scontata, ma piazzata al punto giusto e neanche gesti ed espressioni tipiche del personaggio un po’ “macchietta” che si è costruito degnamente addosso.

Nonostante ciò, però, il secondo atto appare leggermente sovraccarico e il canovaccio, seppur seguito egregiamente ed altrettanto egregiamente portato a compimento, sembra in più punti ingarbugliarsi troppo a scapito di una leggerezza che purtroppo si va perdendo come perdendosi va il botta e risposta tra i protagonisti. Tutti sembrano usare tutti; tutti sembrano interpretare la parte di una spia, mal celando ciò che sanno e rivelando solo quanto basta; tutti sembrano essere, in qualche modo, manovrati dal buon vice questore. Ma questo non inficia il risultato finale, che viene portato a casa avvalendosi addirittura di effetti speciali degni di una vera e propria produzione Hollywoodiana.

Un solo appunto: il romeno della badante, finché resta romeno, va anche bene, ma italianizzato diventa poco romeno e troppo ucraino!

 

 iNPlatea_Marianna Addesso

 

con Carlo Buccirosso

scritto e diretto da Carlo Buccirosso

Ottobre 3rd, 2018 by