HORROR COMEDY


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Il teatro Totò è in grande spolvero per l’inaugurazione della nuova stagione teatrale.

E’ infatti stata inaugurata, per l’occasione, una statua a grandezza naturale di Totò, creata da Marco Ferrigno. La statua lo raffigura in una delle sue interpretazioni più conosciute: quella del “pazzariello” e campeggia nel foyer circondata da alcune riproduzioni dei costumi di scena indossati dal grande artista.

Entrare in quel teatro, da ora in poi, avrà certamente un più pregno significato poiché ad accogliere il pubblico sarà proprio Totò in persona.

Dopo la scoperta dell’opera, prendiamo posto in sala pronti ad assistere allo spettacolo scelto per l’apertura di stagione.

Con Horror Comedy sono in scena I Ditelo Voi, al secolo: Francesco De Fraia, Domenico Manfredi e Raffaele Ferrante affiancati da Rita Corrado e Federica Totaro. Originariamente in quattro, il trio passa dalle tv locali a quelle nazionali (da “Telegaribaldi” a “Colorado Cafè” e “Made in Sud”) in pochi anni e fa capolino anche al cinema. Scritta a otto mani insieme a Francesco Prisco, Horror Comedy è la loro ultima fatica teatrale, che grazie al grande consenso ottenuto, viene riproposta anche in questa stagione.

Ma veniamo ai fatti: tre uomini in scena, uno intento a parlare al telefono seduto su una panchina, uno sdraiato in un letto (d’ospedale) e un altro che guarda in alto davanti a sé. Considerando lo scarno (scenograficamente parlando) prologo, siamo fortemente tentati di alzarci e andare a mangiare una pizza… per fortuna ci siamo fidati.

Il breve prologo serve ad introdurre i tre personaggi, amici da trent’anni e alle prese con vari problemi (Equitalia, una moglie rompiscatole – anche da morta -, due cuori invece di uno). Dopo uno scippo bene assestato ai danni di una ragazzina intenta a sgranocchiare le sue patatine, con tanto di effetto speciale in slow-motion e per sottofondo la musica di Bud e Terence, i tre sciagurati si ritrovano in una villa settecentesca in quel di Siena… una villa maledetta!

Essendosela data a gambe levate non appena ottenuto il pacco di patatine che doveva far vincere loro il concorso a premi, non si sono accorti che la bambina era in realtà un demone e che ha deciso di prenderli di mira e di far loro passare un brutto quarto d’ora. Ora io dico: non vi siete accorti in tempo che la dolce creaturella era posseduta, ma santo cielo, se il nome della villa è “Fero” ed è di proprietà della famiglia “Luci” ?

Ma la vacanza è vacanza, si sa; se poi è anche una all-inclusive stiamo mica a guardare capello?

Giunti in villa a mezzanotte, i tre si accorgono quasi subito che c’è qualcosa che non va: la porta cigolante, i lupi ululanti, un pianoforte che suona da solo, il quadro raffigurante “una chiattona” che si trasforma in uno raffigurante uno scheletro, l’orologio fisso a mezzanotte e un temporale in lontananza confermano i loro sospetti (tre aquile, proprio…). Inizia tutta una serie di rocambolesche avventure; il ritmo delle battute è incalzante ed è un piacere assistere agli scambi tra i tre protagonisti che non perdono mai il tempo comico e mai si sovrappongono. Assistiamo anche a un momento di ilarità simpaticamente malcelato in scena, complice un monologo di Mimmo che a stento fa trattenere le lacrime al pubblico e ai compagni in scena. I Ditelo Voi hanno il pregio di saper ironizzare come pochi altri anche sulle questioni più spinose. Quando Mimmo (semp iss, che “sta in vacanza” e quindi tutto gli è concesso) tira fuori un cesto pieno di droga e dice di averlo vinto a una riffa a Scampia, nonostante la frustata che ci coglie, consapevoli dell’atrocità di ciò che è appena stato affermato, non si può non ridere di gusto sia per le movenze che per la leggerezza tutta partenopea con cui la frase viene proferita.

Riusciti, dopo rocambolesche avventure a sconfiggere il demone- bambina, i tre tornano allo loro vite (attenzione, ora sono tre uomini e mezzo) e si ritrovano nello stesso parco e sulla stessa panchina di inizio piecè. Giunge una vecchina che ha appena ritirato la pensione e a Mimmo quella busta piena di 548 euro fa proprio gola. Un nuovo scippo, un nuovo urlo, una nuova risata demoniaca: è ancora Lucifero che proprio come l’Avvocato del Diavolo di Hackfordiana memoria cambia sembianze, ma non intento. Ancora una volta vuole mettere i tre amici l’uno contro l’altro e ci riesce. Restiamo in trepidante attesa di una Horror Comedy vol. II per sapere dove Egli li spedirà questa volta.

Straordinari i tre protagonisti, ma straordinarie anche le donne che li hanno supportati. Entrambe, seppur in scena per poco tempo, hanno lasciato certamente il segno e le loro interpretazioni sono risultate esilaranti e ben fatte.

Un consiglio: attenzione al fischio sul finale (solo per possessori di due cuori e multipli di tale organo)!

Marianna Addesso iNPlatea

 

scritto e diretto da I Ditelo Voi e Francesco Prisco

con I Ditelo Voi

e con Rita Corrado e Federica Totaro

Ottobre 3rd, 2017 by