IL CAPPELLO DI PAGLIA DI FIRENZE


Dettaglio eventi

Evento finito il 13 Maggio 2018


Farsa musicale in quattro atti e sei quadri

libretto di Nino Rota e Ernesta Rinaldi dalla commedia di Eugene Labische e Marc Michel Le Châpeau de paille d’Italie,

Prima rappresentazione: PalermoTeatro Massimo, 21 aprile 1955

Direttore | Valerio Galli

Regia | Elena Barbalich

Scene e Costumi | Tommaso Lagattolla

Luci | Michele Vittoriano

Aiuto regista e coreografia | Danilo Rubeca

Assistente ai costumi | Concetta Nappi

Interpreti

Fadinard,  Piero Adaini / Filippo Adami (11, 12 maggio ore 21)

Nonancourt, Gianluca Buratto / Domenico Colaianni (12 maggio ore 21)

La baronessa di Champigny, Anna Malavasi / Eufemia Tufano (11, 12 maggio ore 21)

Elena, Zuzana Markova’

Beaupertuis, Vito Priante / Matteo D’Apolito (11, 12 maggio ore 21)

Anaide, Anna Maria Sarra / Fulvia Mastrobuono (12 maggio ore 21)

Emilio, Dario Giorgelè

Lo zio Vézinet, Marco Miglietta

La modista, Daniela Mazzuccato

Felice, Roberto Covatta

Il Visconte Achille di Rosalba, Massimiliano Chiarolla

 

Allestimento della Fondazione lirico sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari

Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo

C’era il pubblico delle grandi occasioni al San Carlo per assistere alla prima de “Il cappello di paglia di Firenze”, il capolavoro di Nino Rota. Il brillante compositore milanese, enfant prodige della musica, tra i più celebri compositori della storia del cinema e accostato in giovane età a Mozart, vincitore nel 1975 per la colonna sonora de “Il padrino-Parte II”, scrisse quest’opera nel 1945, ma venne rappresentata solo dieci anni dopo, ottenendo peraltro un ottimo e immediato successo sia in Italia che all’estero; sembra che la farsa, ispirata al lavoro del 1851 di Marc Michel, “Le Châpeau de paille d’Italie”, sia nata in un contesto di giocosa competizione con la madre Ernesta, anch’essa nel mondo della musica, con la quale compose l’opera a quattro mani creando un lavoro acclamato all’unanimità.

Il “Cappello” in effetti è una farsa piacevole e godibile anche per chi non è abituato alla lirica: i personaggi ben caratterizzati, la storia intrigante, le musiche evocative, l’atmosfera di altri tempi, evocano un mondo suggestivo e dimenticato, che tiene lo spettatore con gli occhi incollati sul palco fino al meritato applauso finale. Meritato soprattutto per l’allestimento in oggetto, dalla regia, che mantiene intatto il fascino dell’opera dando quel tocco di modernità ed esaltando l’ironia al punto giusto, all’orchestra, impeccabile, al cast, che al di là della prova musicale di valore ha saputo intrattenere il pubblico anche con un’interpretazione attoriale convincente, in particolar modo Pietro Adaini, Gianluca Buratto, Zuzana Markova’, Bruno De Simone, Anna Malavisi e Daniela Mazzucato.*

La storia racconta del giorno delle nozze tra Fadinard con Elena, più simile ad una corsa ad ostacoli che ad un matrimonio perché il cavallo dello sposo ha mangiato il cappello che dà il titolo all’opera, la cui proprietaria, in compagnia del suo amante, deve assolutamente sostituire al fine di evitare le pericolose gelosie del marito. Così per Fadinard inizia una marcia alla ricerca del copricapo che lo porterà per tutta Parigi, a contatto con equivoci di ogni sorta e personaggi pittoreschi, tra momenti ironici e altri più intensi che però non riescono mai ad interrompere l’atmosfera felice dell’opera, né a celare il lieto fine.

Accanto alle scenografie, essenziali ma curate, spiccano anche i costumi, sfarzosi e bellissimi, e le luci, che sanno essere all’altezza sia per gli interni che per gli esterni, dalle tonalità armoniose e coronamento di una performance godibile e riuscita

Gli elementi ci sono tutti: proprio come un’orchestra ben diretta, “Il cappello di paglia di Firenze” procede spedito e riesce molto bene. Al pubblico non resta che sedere e godersi lo spettacolo.

Giuseppe Grasso iNPlatea

*L’opera è stata vista il 10 maggio. I nomi degli attori della prima potrebbero non coincidere con quelli delle repliche perché alcuni di loro sono stati sostituiti nei giorni 11 e 12.

Dicembre 6th, 2017 by