IL SINDACO DEL RIONE SANITA’


Dettaglio eventi

Evento finito il 10 Aprile 2018


Una produzione Elledieffe/Nest – Napoli Est Teatro/Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale

 

Come tutte le grandi opere, anche “Il sindaco del rione Sanità” può essere indagato a molteplici livelli, e si muove, forse volutamente, sul filo di un’ambiguità che fa ancora parlare i critici: i temi al centro della storia, ovvero il mondo della malavita e della povertà, delle eterne miserie di Napoli, di una giustizia e una morale più fluide che mai rendono quest’opera ancora attuale e degna dell’attenzione non solo dei conterranei di Eduardo.

La rivisitazione di Martone in chiave moderna è riuscitissima e curata, degna di uno dei maggiori registi italiani, così come è accorata ed emozionante l’interpretazione di un cast sempre all’altezza della situazione, tra protagonisti e comprimari, trascinati da un carismatico Francesco Di Leva che regala al suo pubblico un don Antonio Barracano passionario e genuino, reso più giovane per meglio rendere la realtà dei boss moderni. Degne di nota anche le interpretazioni di Giovanni Ludeo, Massimiliano Gallo e Salvatore Presutto.

E proprio lo “svecchiamento” è una delle cifre stilistiche principali di questo Eduardo 2.0, intatto nei temi e nella problematicità ma catapultato con precisione ai giorni nostri; così il rap iniziale in dialetto, i capelli, i vestiti e l’arredamento pacchiano rendono schiettamente, fedelmente tutto l’essere tamarro del terzo millennio, dietro i cui modi “giovani” però si celano i problemi atavici di una gran parte di Napoli. Potrebbe averla scritta oggi, verrebbe da dire. Questa scena così curata, di precisione quasi verista, ha la firma di Carmine Guarino, Cesare Accetta e Giovanna Napolitano.

All’interno di questo mondo giganteggia il sindaco, Barracano, un uomo di certo non innocente ma che fa rispettare la legge, seppur a modo suo, e che incurante del “girare a vuoto” intorno agli “ignoranti che tali sono destinati a rimanere”, come gli rimprovera l’amico dottore, va incontro alla sua personale tragedia nel tentativo di ricomporre una frattura familiare. Forse però don Antonio, nel giovane Rafiluccio e nella sua smania omicida, nel suo febbricitante delirio, ha visto molto del suo passato personale, e tenta perciò a maggior ragione di spingerlo a ravvedersi, a non intraprendere la stessa strada che egli si trova costretto a percorrere. E se l’uomo è tale quando sa fare marcia indietro, può darsi che anche sotto questa luce si può comprendere la scelta finale di Barracano di fronte all’inevitabile: evitare ulteriori sofferenze, ma anche la presa di coscienza che tutto questo è troppo per le sue sole forze, pur nella loro ambigua grandezza.

Quando un testo come questo incontra degni interpreti, non può che nascere una grande emozione. È stato un piacere viverla.

Giuseppe Grasso iNPlatea

di Eduardo De Filippo

con Francesco Di Leva, Giovanni Ludeno
Adriano Pantaleo, Giuseppe Gaudino, Daniela Ioia, Gennaro Di Colandrea, Viviana Cangiano, Salvatore Presutto, Lucienne Perreca, Mimmo Esposito, Morena Di Leva, Ralph P, Armando De Giulio, Daniele Baselice
con la partecipazione di Massimiliano Gallo

scene Carmine Guarino
luci Cesare Accetta
costumi Giovanna Napolitano
musiche originali Ralph P

regia Mario Martone

Dicembre 4th, 2017 by