IO SUGNO


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Una produzione Progetto Goldstein

 

Un racconto, un sogno o semplicemente un delirio? Probabilmente nessuna delle tre cose o, forse, tutte e tre insieme. Io sugno è un “non spettacolo” in cui la coscienza della realtà si mescola all’incoscienza dei sogni. E si sogna per dimenticare, per sforzarsi di poter ancora credere in qualcosa o perché, banalmente, si è. Scrive Davide Pacciolla: «Essere implica desiderare di divenire altro. Altro da sé, da ciò che crediamo di rappresentare e dall’immagine che gli altri hanno di noi. Così come mille fantasmi che aleggiano nella mente di un individuo, così mille scene in questo testo si accavallano e si confondono riallacciandosi l’una all’altra in un continuo alternarsi tra realtà e fantasia. Essere chi? Cosa? Ed, ovviamente, essere o non essere? E così via sguazzando nell’inadeguatezza dell’esistere con un occhiolino al pubblico ed un altro all’ironia della vita. Ma si riesce poi davvero nella vita ad essere se stessi o la rappresentazione di ciò che siamo inevitabilmente ci precede? Ma è possibile definire se stessi in un momento in cui la nostra immagine è così vincolata a quella della massa? Quanto a parlare siamo davvero noi stessi e quanto, invece, siamo solo il riflesso di un sistema comportamentale collettivo? Non risulta, allora, inevitabile “l’uno, nessuno e centomila” pirandelliano? E non è, anzi, forse l’unica alternativa di una fedeltà a se stessi altrimenti deviata?». Il lavoro presenta una sequenza di immagini, di scene, di racconti: la commistione di una memoria vissuta ad una inventata: entrambe con ragione di esistere ed entrambe portatrici di verità che non si escludono affatto, ma che ironicamente, al contrario, si completano. Un divertissement per l’attore e per chi lo guarda, una risata amara nel viaggio onirico della realtà dei sogni.

 

di e con Davide Paciolla

Maggio 4th, 2019 by