L’ATTORE MANIFESTO Tre pezzi facili


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Evento finito il 03 Febbraio 2018


Una produzione Mitomorfosi

 

Sono tra di noi! L’attore “si manifesta” nel pubblico all’inizio del primo quadro di questa surreale rappresentazione. Tutto si svolge, come introduce il regista, entro confini confusi in cui attori, pubblico e trama si interscambiano, accompagnati da un demiurgo che ne riscrive continuamente le storie. Per questo motivo, a volte, qualche attore entra in crisi ed è proprio questa crisi che viene rappresentata nella pièce L’attore manifesto. Tre i quadri (atti) in cui, a seconda dei casi, si analizza il punto di vista di attori, trame e pubblico.

<< Non lo è, ma lo fa; lui fa ciò che non sa, lui non sa ciò che fa. Però lo fa e quindi lo diventa (attore) >>

Il surrealismo è portato all’estremo e benché il soggetto raccontato può risultare tra i più banali, l’irresistibile botta e risposta tra i protagonisti, sia nel dialogo che nei movimenti, regala al pubblico divertenti siparietti che riempiono lo spazio altrimenti (e volutamente) scarno. Ognuno di noi vorrebbe vivere la vita di qualcun altro anche solo per un tempo limitato; allo stesso modo ognuno di noi è il pezzo di ingranaggio del meccanismo di un altro e tutti vanno nella stessa direzione finale. ORMAI – AMORI – AROMI hanno medesimi suoni, ma differenti “storie” e possono scambiarsi di posto a seconda del contesto. Il sottotitolo dello spettacolo è “tre pezzi facili”: quei tre quadri di cui sopra in cui viene sezionata la funzione attoriale, dal provino alla messa in scena fino alla sublimazione di se stesso. In tutti e tre i casi ci si trova proiettati in un claustrofobico microcosmo in cui si fa di tutto per entrare e di tutto per uscire.

Corrado Drago, Elvio La Pira e Marcello Manzella sono geniali. Nel loro anonimo completino grigio antracite e coi loro sguardi solo apparentemente distratti da non si sa bene cosa, tengono banco per tutta la durata dello spettacolo dosando sapientemente le entrate e le sovrapposizioni. Il tutto è abbellito da quella dizione perfetta che solo a teatro si può gustare appieno. Convenzionale, dunque, il soggetto di partenza, ma declinato in modo da risultare tutt’altro che insulso; uno spettacolo che se nei primi minuti fa girare un po’ la testa, porta infine lo spettatore verso riflessioni e considerazioni che forse giornalmente non si ha sempre modo di fare. Da vedere assolutamente.

 

Marianna Addesso iNPlatea

 

interpretato  da Corrado Drago, Elvio La Pira, Marcello Manzella

diretto da Gian Paolo Renello

Dicembre 5th, 2017 by