LO SCHIACCIANOCI – BALLETTO DI NATALE


Dettaglio eventi


Una produzione del Teatro di San Carlo

 

Balletto in due atti e tre scene basato su uno scenario di Marius Petipa dalla versione di Alexandre Dumas padre del racconto di  E. T. A. Hoffmann,  Nußknacker und Maüsekönig (Schiaccianoci e il Re dei Topi)

 

Prima rappresentazione: San Pietroburgo, Teatro Mariinsky, 18 dicembre 1892.

 

Direttore | Karen Durgaryan

Coreografia | Giuseppe Picone da Marius Petipa

Scene | Nicola Rubertelli

Costumi | Giusi Giustino

Luci | Bruno Ciulli

 

Interpreti
Fata Confetto | Maia Makhateli / Tatiana Melnik / Luisa Ielluzzi / Claudia D’Antonio Anna Chiara Amirante

Principe | Vadim Muntagirov / Alessandro Staiano / Salvatore Manzo / Danilo Notaro

 

Orchestra, Corpo di Ballo e Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo
con la partecipazione degli allievi della Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo

 

Da molti anni il Teatro San Carlo, come i teatri più importanti del mondo, celebra il Natale con la messa in scena de Lo Schiaccianoci, il balletto più rappresentato durante le feste, che continua ad incantare adulti e bambini. Tratta dal racconto di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, Lo Schiaccianoci e il re dei topi, la storia di Clara e dello schiaccianoci, che diventerà il suo principe, si snoda in un’atmosfera assolutamente magica e fiabesca, dove tutto può succedere. La splendida musica di Čajkovsky esalta la coreografia fantasiosa di Lev Ivanov – assistente di Marius Petipa, anziano ed ammalato – artista di rara sensibilità.  Definito anche il balletto dei valzer, da quello dei fiocchi di neve al valzer dei fiori fino all’apoteosi finale, non mancano momenti di grande danza come il Pas de deux conclusivo, avvolto da una musica struggente, e brani indimenticabili come la battaglia dei topi e dei soldatini o il divertissement del secondo atto che include la danza spagnola, araba, russa, cinese e la pastorale. Un balletto così – Lo Schiaccianoci anticipa in qualche modo il balletto psicologico del Novecento – non poteva non ispirare numerose versioni tra cui quella di George Balanchine (1954), Rudolf Nureyev (1968), John Neumeier (1971), Roland Petit (1973), Mark Morris (1991), fino a quella di Maurice Béjart (1998).

Ottobre 2nd, 2018 by