NEVROTIKA vol. 1-2-3


Dettaglio eventi


Si ride, si ride tanto con i tre volumi di Nevrotika e le loro rispettive rappresentanti in scena. C’è la scema, la cui unica predisposizione naturale è quella di essere scema; c’è l’ipocondriaca, il cui unico obiettivo è morire per malattia; c’è colei che non è stata mai amata, ma che puntualmente si innamora a ogni piè sospinto. In un vortice di parole a volte accavallate a volte ben scandite, le tre signorine presentano, come moderne “Signorine Buonasera”, teorie e tecniche per vivere male e per riuscire a costruire una dignitosa infelicità. Si rivolgono alle coscienze addormentate, alle personalità contaminate da insulsi giornaletti zeppi di banali test atti a scoprire la propria personalità. Vestite di nero e tutte e tre con lo stesso abito, rappresentano l’omologazione piatta e schiacciante che vuole tutti infelici, seppur partendo da diversi livelli e da diversi tipi di nevrosi collettivamente individuale. Ma non ci si può improvvisare. Per essere credibilmente infelici bisogna studiare. << Tutti possono essere infelici casualmente. Ma rendere le vostre vite infelici è un’arte >> Bisogna essere in grado di << creare infelicità nel comodo chiuso della vostra mente. >> Troppo facile urlare al mondo che si è sventurati; troppo semplice piangersi addosso senza un vero se e un presunto ma. L’infelicità, quella vera, nasce e cresce insieme all’individuo che ne è portatore malsano.

Non hanno un nome le tre protagoniste e il perché è presto evinto: ognuna di loro rappresenta le varie Angelica, Marina, Sabrina… e le si trova ovunque. Le si trova nei bar, sugli autobus affollati, dal dottore; sono le nevrotiche del Terzo Millennio, le nevrotiche 2.0, sono le donne.

Se non fosse per piccoli accenni al momento storico e alla loro città natale, le si potrebbe impiantare ovunque e in qualunque epoca. Lo swing finale e varie altre canzoni che intervallano i monologhi, le rendono ben collocate dagli Anni ’40 fino ai giorni nostri. Ciascuna decade ha rappresentato conquiste, ma anche rinunce per la donna e tutto ciò ha sviluppato diversi benché similari conflitti interiori per ognuna di esse, con strascichi più o meno visibili che si tramandano ancora di generazione in generazione.

Menzione speciale alle tre attrici, che mai hanno ceduto il passo alla facile “papera”. Nonostante i monologhi scorressero via velocemente, sono rimaste concentrate e hanno fatto in modo che il pubblico non perdesse mai l’attenzione su ciò che raccontavano.

Marianna Addesso iNPlatea

con Fabiana Fazio, Valeria Frallicciardi, Giulia Musciacco

aiuto regia Angela Carrano

progetto grafico Annachiara Iannone

scritto e diretto da Fabiana Fazio

Ottobre 10th, 2017 by