RITALS – ITALIANI


Dettaglio eventi

Evento finito il 14 Ottobre 2017


imbarcati a teatro

lo sbarco sulla Luna 1969 20 luglio, nello stesso giorno la compagnia Brummer di Zurigo, seleziona a Napoli operai per il settore edile, personale che avrebbe impiegato a Lugano, pubblicizza l’iniziativa sul quotidiano… Tanti Uomini e anche una donna si presentano, alcuni già con il bagaglio in mano, pronti a partire. La sede del colloquio presso la sala d’attesa della stazione Garibaldi, qualcuno ci ha dormito arrivato in piena notte, A distanza di mezzo secolo l’attualità di questa storia è disarmante, gente in cerca di dignità, di lavoro, di soddisfazione personale. La donna tra i presenti, oltre tutto questo, si propone di trovare equiparazione sociale indipendenza. Cercano un muratore e lei come tale si presenta o in alternativa, se possibile come contabile. Povero, utopistico sogno di donna in cerca del Paese che le dovrebbe garantire pari opportunità e condizioni e dignità, quale amaro risveglio dovrà subire, una sveglia stridente, che trillerà per tutti i presenti, quando l’assistente del selezionatore Brummer, racconterà la sua personale esperienza in Svizzera. Tra i presenti anche un minorenne che si spacciava per adulto. Tutti abbagliati dal mito: “oltre le Alpi è meglio”, non perché sia meglio la verità è che tutti sappiamo che è qui che è peggio. Attendendo di essere convocati dal selezionatore le storie di vita vissuta si intrecciano. Ci si conosce ci si confronta , le paure le incertezze per alcuni predominano altri cercano opportunità desiderano cambiamento. Tutti però stanno cercano dignità nel posto sbagliato!  Lo spirito di sacrificio di alcuni è encomiabile . Improduttivo però! Questa la certezza che lentamente prenderà corpo. Due amici arrivati per primi, uno con la valigia, l’altro è lì ma non ha nessuna voglia di partire. In realtà sul posto c’è già il “minorenne” è così stanco che dorme per quasi tutto lo spettacolo, per poi svegliarsi sul finale. Una seconda donna appare in scena, accompagna il marito, lei non vuole partire non cerca indipendenza ed emancipazione, giudica, è banale però ha tradito il marito, e anche questo è banale solo che vuole fargli crescere il figlio del suo amante. Accompagna il povero, illuso, maritino alle selezioni perché parta e le lasci campo libero col suo amante e perchè si sacrifichi per la prole che poi neanche è sua. Mario Gelardi ha saputo raccontare con questo testo debolezze, paure e follie dell’umanità. Gli attori, bravi tutti, Vincenzo Antonucci, Ciro Burzo, Mario Ascione e Nicola Orefice ma anche  Agostino Chiummariello, Riccardo Ciccarelli, Michele Danubio, Antonio Della Croce, Annalisa Direttore, Irene Grasso, Alessandro Palladino e Fabio Rossi. Tutti insieme corali all’unisono gestiscono la scena con brillantezza, la loro grandezza è il gruppo!

Professionisti e non in scena tutti fanno la loro parte. Anche la fragilità e la viltá dell’animo umano prendono la scena, questa certezza che l’ignoto è meglio è messa in discussione dal giovane studente che è li per un artificio paterno.

La compagnia è corale, il ritmo a tratti è incalzante interrotto dalla radiocronaca dell’allunaggio di tanto in tanto si ride. Il quartiere è accogliente, i posteggiatori sono al loro posto alla

fine dello spettacolo. Insomma le condizioni  per passare una bella serata … ci sono tutte

andate a vederlo.

Vittorio De Vito iNPlatea

Una Produzione Nuovo Teatro Sanità

 

redazionale

Il 20 luglio 1969 apparve su un quotidiano locale questo annuncio – “Il rappresentante della ditta Brummer di Zurigo, cerca muratori da assumere, i candidati devono presentarsi alle ore 17.30, alla sala d’attesa della stazione cittadina. Dopo una selezione, i prescelti partiranno per la Svizzera a spese della ditta”.

Il 20 luglio era anche il giorno dello sbarco dell’uomo sulla luna, il mondo era tutto davanti alla televisione. Ma in una piccola stazione del sud, alcuni uomini provenienti da mezza Italia, sono armati di valigie e pronti per partire. In quella sala d’attesa, da un momento all’altro, la loro vita sarebbe forse cambiata per sempre. I dati raccontano che più di 80mila italiani ogni anno emigravano in Svizzera per lavorare.

Il lavoro, il bene più prezioso anche nell’Italia del dopo boom economico, la Svizzera come terra promessa: sono storie di ieri che raccontano ancora dell’Italia di oggi. Un omaggio al cinema degli anni sessanta, ma anche alla musica, più che mai evocativa.

“Questo il fatto reale – rivela Gelardi – che contiene alcuni topos drammaturgici interessanti: l’attesa, il cambiamento della vita, l’emigrazione, l’abbandono della propria terra. E’ da questi temi che, seppur risalenti al 1969, trovano un corrispettivo nei nostri giorni, che nasce questo progetto”.

Lo spettacolo è stato presentato all’ultima edizione del “Napoli teatro festival Italia”.

 

scritto e diretto da Mario Gelardi

con Agostino Chiummariello, Riccardo Ciccarelli, Michele Danubio, Antonio Della Croce, Annalisa Direttore, Irene Grasso, Alessandro Palladino, Fabio Rossi.

e con Vincenzo Antonucci, Ciro Burzo, Mario Ascione, Nicola Orefice.

elementi scenici Armando Alovisi

costumi Alessandra Gaudioso

luci Alessando messina

Settembre 22nd, 2017 by