ANIME – OMBRE E SEGRETI DELLA VICARIA


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Una produzione NarteA in collaborazione con Il Cartastorie

 

Continuano gli appuntamenti con NarteA e il suo teatro itinerante, nella sede dell’Archivio Storico del Banco di Napoli. Questa volta, ad accompagnare il pubblico per le sale di Palazzo Ricca, troviamo: Anastasia, Giuditta Guastamacchia, Pietro Di Forte, Gennaro Tibetti (segretario del Principe Di Sangro) e Angelo Carasale (il “costruttore” truffaldino del Teatro San Carlo). Tutte queste “anime” risorte per una sera, ci guidano con le loro storie personali in una suggestiva visite “tra le carte”; le carte, i documenti, le cosiddette fedi di credito, usate un tempo per chiedere un po’ di denaro per il proprio sostentamento, ma anche per la redenzione dei captivi, degli schiavi. E’ proprio una di loro, una schiava, la prima anima che ci accoglie e ci racconta la sua storia.

Tramite uno scambio epistolare molto fitto, le opere pie (parliamo, in questo caso, del Banco di San Salvatore, ultimo nato, nel 1640, e unico tra i Banchi di Pegno che non avesse principalmente uno scopo filantropico) vagliavano caso per caso e decidevano, in scaletta, quindi scegliendo prima tra le donne e i bambini, chi fosse meritevole di riscatto e potesse riacquistare la propria libertà. Lo scambio avveniva “testa per testa” (io rimando uno schiavo liberato a te e tu ne rimandi uno liberato a me). Ma tra le “pandette” dell’Archivio c’è ben altro: dal pagamento per la collana di San Gennaro, a quello eseguito in favore di Giuseppe Verdi, dalla fede di credito dell’ultimo Caravaggio fino a quella fatta per l’acquisto di un pugnale. Ebbene sì, Giuditta Guastamacchia era un’assassina, una rea confessa ed è lei che ci racconta quest’altro mondo, quello di chi come lei è stata giustiziata davanti al tribunale di Castel Capuano per aver commesso un crimine efferato. Il suo, insieme a quello non di sangue di cui si è macchiato Pietro Di Forte, anche lui finito con testa e mani mozzate, fa riflettere e comprendere quanto la giustizia fosse, a quei tempi, molto, forse troppo, spicciola.

Anime – ombre e segreti della Vicaria tocca varie realtà, alcune anche molto attuali se si pensa come ancora oggi la corruzione la faccia da padrone

<<Nessuno controlla chi è addetto a controllare>>

ci dice il Di Forte; parole che anche nel 2017 possono essere pronunciate senza alcun timore di smentita.

Nella presentazione dello spettacolo si parla di

<<vite del passato che profumano di inquietudine, che hanno ancora qualcosa da dire, perché le loro vicende non trovano ancora pace e non possono essere chiuse tra le carte di un passato concluso>>

Ed è proprio questo a rendere il tutto un tantino inquietante. E’ come se questi fantasmi tornati tra noi ci dessero un monito, raccomandandoci di non macchiarci di crimini che possono ledere vite e tasche altrui, ma, nello stesso tempo, è come se ci chiedessero giustizia, una giustizia postuma per chi ha commesso un errore, il più delle volte, solo per necessità. Possiamo liberamente decidere di perdonare o di condannare queste persone; la nostra coscienza saprà come agire per il meglio.

Marianna Addesso iN Platea

 

con Sergio Del Prete, Annalisa Direttore Serena Pisa

testi e regia di Febo Quercia

Marzo 12th, 2017 by