BASTAVAMO A FAR RIDERE LE MOSCHE


Dettaglio eventi

Evento finito il 11 Novembre 2017


Una produzione COMPAGNIA BABBALUCK (Premio Scenario 2000)
con il sostegno alla creazione del THÉÂTRE DU PARC DE LA VILLETTE

 

Pièce plurivocale d’ispirazione autobiografica, è il diario periodico di un clown di Napoli che si ritrova esiliato volontario a Parigi. Tra sogni artistici e le difficoltà del quotidiano, il protagonista si ritrova ad affrontare suo padre, in un dialogo intimo e realista allo stesso tempo, nel quale si interroga sulla sua identità di artista e d’uomo. Tra ricordi di un’Italia anni ottanta e bollettini meteo, le immagini ed i racconti si mescolano alla musica di Buddha, un gatto che suona il violino. Sopra di lui, scorrono le immagini del padre che forte di una lunga esperienza di vita risponde alle questioni del figlio che si interroga sul suo futuro e sul suo mestiere di clown.
Lo spettacolo che è stato in scena a Parigi al Thèatre Les Dèchargeurs per ben 5 mesi a partire da Gennaio 2014 è stato prodotto dal Thèatre du Parc et de la Grande Halle de la Villette dove l’artista Sergio Longobardi è stato artista residente dal 2010 al 2014 grazie all’intesa stabilitasi col direttore Frèdèric Mazelly e anche dalla Association Compagnie Babbaluck (premio Scenario 2000 in Italia).
Nel 2013 il testo Bastavamo a far ridere le mosche/On faisait rire les mouches è stato pubblicato dalle edizioni Presses Universitaires du Mirail in edizione bilingue grazie alla traduzione della Professoressa Cèline Frigau e dei suoi studenti del Dipartimento di Italianistica all’Universitè Paris 8, traduzione collettiva alla quale l’autore ha partecipato attivamente durante un Master univesitario Da questa esperienza nasce il collettivo di traduttori “La langue du Bourricot” ancora esistente in quella Università.
“Lo spettacolo è concepito come un work in progress. Il Clown protagonista è ispirato al mio personaggio di strada l’ Uomo ombra che lavorava in stretta relazione col passante. E’ gestito nella fase iniziale, centrale e finale in improvvisazione sul tema dell’incontro e della imitazione. Si tratta di un diario di bordo, di replica in replica permeabile al cambiamento. La sua vita diventa Teatro, un Teatro che cammina”.

 

uno spettacolo di Sergio Longobardi

con Sergio Longobardi
con la complicità di Raffaele Di Florio e Luigi Marsano
foto Hind Oukerra 

regia Sergio Longobardi e Raffaele di Florio

Ottobre 17th, 2017 by