COSI’ PARLO’ BELLAVISTA


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Continuano le repliche di Così parlò Bellavista, ripresa teatrale tratta dall’omonimo libro e successivo film di Luciano De Crescenzo.

Per festeggiare i 90 anni dell’autore, Alessandro Siani e Geppi Gleijeses hanno “unito le forze“ e portato in scena, l’uno come produttore, l’altro come regista e interprete, questo nuovo lavoro. La piéce è stata ufficialmente presentata, in prima nazionale, al teatro San Carlo di Napoli lo scorso settembre ed è giunta, qualche mese dopo, allo Scarpetta di Sala Consilina.

E’ sempre complicato far rivivere diverse ambientazioni (in questo caso stiamo parlando di un intero palazzo, in cui è fondamentale nella narrazione sia la casa del professore che la guardiola del portinaio) su un ristretto palcoscenico, eppure, con l’escamotage di mantenere in scena lo scheletro della scalinata (peraltro famosa, poiché trattasi della scalinata del Palazzo dello Spagnulo, protagonista di diversi film e anche videoclip musicali), che è anche percorribile, e lasciare tutto il resto del palco vuoto e riempito alla bisogna di pochi, ma caratteristici mobili e suppellettili, rende il tutto vivo e per niente caotico anzi dall’automobile alla lavatrice passando per il banchetto del portinaio, pare ritrovarsi in un nano-secondo proprio in quelle stanze, così, improvvisamente, senza grandi scossoni.

La piéce riprende molte delle scene caratteristiche del film e gli attori: Marisa Laurito, Geppi Gleijeses, Nunzia Schiano e Benedetto Casillo tra gli altri, riescono, dall’alto della loro professionalità, a non far rimpiangere gli attori originali (Benedetto Casillo è colui che ha fatto, naturalmente, meno fatica di tutti, trovandosi a reinterpretare lo stesso ruolo che fu suo nel film). Anzi: considerando che come accade per Casillo, invecchiato rispetto al suo personaggio originale e per la stessa Nunzia Schiano che riprende il personaggio che fu di Marina Confalone (e che finalmente si vendica in malo modo dell’oggetto elettrodomestico che a distanza di anni fa ancora tribolare, d’altronde si sa… passano gli anni, ma trovare un buon idraulico resta sempre un terno al lotto) e che interpreta dunque una cameriera un po’ più attempatella rispetto all’originale, sembra quasi che si voglia perpetrare un omaggio dentro all’omaggio, rendendo più saggi anche i personaggi comprimari e dandogli quindi una connotazione più salda di vita vissuta che casomai può innalzare il tono dei dialoghi in cui gli interlocutori sono quasi coetanei.

Bella dunque l’idea di omaggiare De Crescenzo e di dare ancora un saluto al compianto Riccardo Pazzaglia; e per farlo non si poteva scegliere cast migliore.

iNPlatea_Adriano Morrone

Gennaio 12th, 2019 by