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Evento finito il 15 Dicembre 2018


Poche sono le compagnie che hanno il coraggio di portare in scena testi nuovi e ancora meno quelle che a conti fatti riescono a confezionare un prodotto di siffatta qualità.

Carrozzeria Orfeo e il drammaturgo Gabriele Di Luca hanno avuto capacità e hanno proposto un lavoro nuovo, forte, con ritmo musicale e comico, una pièce tintinnante. Testo, sceneggiatura e interpretazione sono brillanti, mettono sotto la lente tematiche scontate quanto contemporanee, ovvie direi, ma lo fanno con energia e qualità! Il tutto sezionando personaggi che vivono le nostre città tra la nostra indifferenza. Una bella provocazione!

Che belli i dialoghi, sono pimpanti, un botta e risposta che non lascia allo spettatore il tempo di annoiarsi mai, eppure la performance è proposta in un atto unico della durata di 2 ore, una scelta rischiosa, ciònondimeno il pubblico ha gradito senza esitazione, è rimasto ancorato alle tavole del palcoscenico e il merito va incontrovertibilmente attribuito alla potenza del testo ed alla forza delle caratterizzazioni dei personaggi. Tutti centratissimi gli interpreti alcuni “giganti”!

Caio, un ex prete depresso e incattivito, trova un attimo di gioia e umanità nell’incontro con la bella Nina, una ragazza ribelle e imprevedibile. Ma la metamorfosi sarà stata solo temporanea, appena questa si sarà allontanata Caio tornerà ad essere il sadico occidentale prepotente e violento come egli stesso si definisce. Prepotente e violente proprio perché occidentale. Achille, sordomuto e irrequieto, fratello di Caio e Olga, è un gigante la sua interpretazione è così caratterizzata che anche durante i saluti finali, per alcuni momenti resta il disabile simpatico che ha interpretato. Un adulto Omosessuale e privo di identità sessuale, opportunità non contemplata per i più deboli, chi non lavora non fa l’amore, cantava Mina troppo spesso oggi “non ha amore”. Olga, una cicciona con un solo occhio, divertente, è in preda alla fobia da orologio biologico, vuole un figlio dal suo compagno mussulmano Mezzaluna, che vive da anni in Italia ed è costantemente sfruttato e ricattato dalla malavita per sbarcare il lunario. Come se avere un figlio fosse la sola opportunità per fare qualcosa di buono, ossessivo-compulsiva costringe il suo compagno ad estenuanti sedute “procreative”.

Tutte insieme le storie di questi personaggi si intrecciano e si scontrano con quella di Aldo un borghese problematico, certo i problemi sono di natura diversa, ma pur sempre problemi sono. Aldo è il più vuoto di tutti è omologato e questo è il suo vero problema di fondo, ha provato ad essere come la società lo voleva e senza successo. Il tutto accade in una residenza di fortuna ricavata in uno scasso tra carcasse di auto.

Ogni singolo personaggio porta in scena un suo particolare malessere contemporaneo, il peso  di un esistenza segnata e vissuta ai margini della società civile al limite della decenza e della sopportazione. Sono emarginati tutti! Compreso il borghese Aldo, gli uni emarginati dagli altri.

Lo spettacolo è una coproduzione Teatro dell’Elfo, Teatro Eliseo, Marche Teatro in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana, La Corte Ospitale – residenze artistiche ed è uno spettacolo che vi suggeriamo non perdere!

 

nelle note di regia

«Fotografiamo senza fronzoli – spiegano i registi – un’umanità socialmente instabile, carica di nevrosi e debolezze attraverso un occhio sempre lucido, divertito e, soprattutto, innamorato dei personaggi che raccontiamo».

iNPlatea_Vittorio De Vito

drammaturgia Gabriele Di Luca

con Angela Ciaburri, Alessandro Federico, Pier Luigi Pasino, Beatrice Schiros, Massimiliano Setti, Aleph Viola

voce fuori campo Andrea Di Casa
musiche originali Massimiliano Setti
scene Maria Spazzi
costumi Erika Carretta
luci Giovanni Berti

regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi

uno spettacolo di Carrozzeria Orfeo

Settembre 25th, 2018 by