CYRANO STATION


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L’amore vive tra i versi dei poeti. Sui guanciali del loro risveglio. Nei pensieri che accompagnano al crepuscolo.

E se l’amore fosse la mera invenzione di un dio beffardo, un bluff, un modo per riempire pagine di libri, appesantire tavole di palcoscenico, giustificare torbidi di stomaco. Se fosse solo “parola”, o molto più semplicemente menzogna. Se fosse un ritornello scemo, tipo:“sole, cuore e amore”.

Insomma, se l’amore esistesse solo nella voce di chi, capace di raccontarcelo, ce lo facesse intendere vero e/o plausibile?

Allora immaginiamo dei poeti, indossare le vesti di un guascone, e iniziare un viaggio, con tanto di fermate e capolinea. Virtuosi della parola, dall’inchiostro sopraffino, duelleranno in singolar tenzone a colpi di puntuta stilografica. Rilke e Rostand, o Rostand e Rilke, se preferite. E poi il bardo, declamato per errore o forse per amore. E ancora i turbamenti di Vitangelo Moscarda, di Kovalèv e Pinocchio. E poi un naso, grosso, “maledetto”, testimone di un amore impossibile ma terribilmente reale, emblema letterario della menzogna, ma anche rivelatore di verità.

Dei poeti, dunque, e un naso. Un’ ispirata passeggiata tra le righe, i racconti, i versi di poeti profondamente innamorati o tremendamente bugiardi.

 

tratto dal Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand

con  Alessandro Balletta  Sara Guardascione  Aristide Bellone

regia Roberto Ingenito

Dicembre 13th, 2017 by