Balletto in tre atti, dal romanzo di Miguel De Cervantes, Don Chisciotte della Mancia
Prima rappresentazione: Mosca, Teatro Bolshoi, 14 dicembre 1869
Direttore | David Garforth
Coreografia | Aleksej Fadeeĉev
Scene e Costumi | Viaĉeslav Okunev
Interpreti
Kitri | Maria Kochetkova / Claudia D’Antonio
Basilio | Daniil Simkin / Alessandro Staiano
Orchestra e Balletto del Teatro di San Carlo
Capolavoro della letteratura mondiale Don Chisciotte della Mancia scritto da Miguel de Cervantes cominciò ad affascinare il mondo del balletto nella prima metà del Settecento. Idealista e sognatore, comico ed eroico, sentimentale e temerario, è l’ultimo erede di un mondo cavalleresco che non esiste più. Don Chisciotte è uno dei grandi capolavori del repertorio classico, un fuoco d’artificio di virtuosismo, espressività, scintillio tecnico. Marius Petipa, grande maître de ballet francese alla corte degli zar, creò due versioni del balletto: la prima per il Teatro Bolscioi di Mosca (1869) e la seconda per il Teatro Mariinsky di San Pietroburgo (1871) che si impose per la straordinaria e fantasiosa varietà dei passi, le simmetrie rigorose dell’“atto bianco” (la scena del sogno di Don Chisciotte) e il celeberrimo Pas de deux finale, punto di arrivo per danzatori esperti. La versione, a dir poco spettacolare, con Mikhail Baryshnikov, insuperabile protagonista accanto a Cynthia Harvey con la compagnia dell’American Ballet Theatre, ha fatto il giro del mondo; al Teatro San Carlo quella di Rudolf Nureyev è andata in scena nel 1982 (creata nel 1966 per l’Opera di Vienna) e ha lasciato ancora il segno. La sfavillante edizione di Aleksej Fadeečev (dall’originale di Marius Petipa), rappresentata al Teatro San Carlo cinque anni fa con Svetlana Zakharova, torna ad incantare con la sua atmosfera solare, allegra, divertente e di grande bellezza coreutica.