Il testo mette in risalto il cambiamento della vita di Alice, giovane talentuosa lavoratrice,
che ha in fitto un appartamento, sito in un grattacielo di 101 pani. Vittima di ingiustizia
surreale, le viene intimato di lasciare il proprio appartamento, dalla proprietaria del
grattacielo. Il messaggero non ha alcuna motivazione precisa, se non quella che a breve
verrà convocata per difendersi dallo sfratto coatto. Si scoprirà che l’accusa si basa su delle leggi condominiali non scritte, o meglio, scritte su un libro che ha ancora delle pagine
bianche. La vicenda mette in risalto la prepotenza del potere e l’impossibilità dell’uomo di
potervi tenere testa, perché spesso preso in inganno. Chiava vive una nuova tragedia
quando dovrà decidere tra lavorare e perdere l’appartamento oppure non lasciare casa e
perdere il lavoro; proprio così, perché il messaggero avverte la ragazza che qualcuno
potrebbe entrare in casa e farle trovare le valige pronte, fuori la porta. Chiara avrà anche
un inutile colloquio con la signora Cuore, accompagnata da un inquilino del palazzo che la
segue con una torcia, ovunque lei vada. Il testo cerca di far riflettere sulle ingiustizie
quotidiane subite da tutti noi, da atti che possono definirsi criminali contro chi fa parte di
una società civile, come quella del condominio Cuore.
drammaturgia Giovanni De Luise
con Chiara Vitiello, Fabiana Spinoza, Federico Antonello, Valentina Iniziato
regia Filippo Stasi