Una produzione La società dello spettacolo
Caroline Baglioni ritrova in una vecchia scatola tre cassette registrate vent’anni prima da suo zio Gianni, che lei ricorda come un gigante triste, il cui aspetto la spaventava molto da bambina. Dall’ascolto delle registrazioni parte una riflessione sulla memoria e sugli affetti, che Caroline decide di portare in scena con questo spettacolo: un’indagine sull’anima, originale e poetica, dove anche la musica ha una forte valenza drammaturgica. Finalista al Premio IN-BOX 2016, lo spettacolo ha vinto anche il Premio Scenario per Ustica 2015 con la seguente motivazione: «Colpisce la trasformazione di un materiale biografico intimo e drammatico in un percorso personale di ricerca performativa: la traccia audio originale di un’esistenza spezzata, come il testamento beckettiano di Krapp, ispira una partitura fisica, gestuale, coreografica in un efficace gioco tra due ambiti scenici che si rivelano anche esistenziali. Un lavoro sulla memoria individuale capace di creare uno spazio di comprensione ed empatia che scuote lo spettatore.»
drammaturgia e regia Caroline Baglioni
con Caroline Baglioni
supervisione alla regia Michelangelo Bellani
spettacolo vincitore del Premio Scenario per Ustica 2015
finalista al Premio IN-BOX 2016