I CASI SONO DUE


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Gigi Savoia dirige e interpreta I casi sono due, scritto da Armando Curcio e portato al successo da Peppino De Filippo che, dall’interpretazione del cuoco/figlio Esposito tirò in seguito fuori il personaggio di “Pappagone”. Due coniugi annoiati, ma sinceramente innamorati: il barone Ottavio Del Duca la moglie Aspasia. Due coniugi che, ciascuno a proprio modo, tentano di compensare la mancanza di un erede e intorno a loro tanta, fedele, servitù.

La pièce, in costume, inizia sulle note di “Tulipan”, del Trio Lescano, che subito creano l’atmosfera giusta.

Colpisce la nonchalance con cui la baronessa accetta la rivelazione del marito: l’aver generato un figlio, tanti anni prima, durante una sola notte d’amore con una cantante. Evidentemente il desiderio mai sopito di diventare madre si è rivelato più forte di qualsiasi gelosia retroattiva. E in effetti il figlio ritrovato viene subito accettato in famiglia e porta talmente tanta gioia che persino il barone dimentica tutte le sue ipocondrie da malato immaginario. Ma non tutto va come deve andare, o almeno non subito. Equivoci e nuove rivelazioni fanno sì che l’equilibrio divenga di nuovo precario. Molto esilarante la scena tra il padre che tenta di insegnare i Dieci Comandamenti al figlio ritrovato: come spesso accade, le risate del pubblico coinvolgono anche gli attori in scena che faticano a restare seri, ma il tutto non stona, anzi, crea ancora più empatia.

Il cambio d’abito di Savoia, che passa da cuoco a baroncino, smentisce il detto “l’abito non fa il monaco”; l’attore è talmente bravo da sembrare effettivamente sia cuoco che nobile riuscendo a dare una diversa particolarità (nelle movenze e nell’espressione) a entrambe le figure interpretate.  Anche i comprimari, benché (alcuni) in scena per poco tempo, appaiono ben inseriti nella storia e le loro singole interpretazioni risultano godibili.

Una produzione elegante e mai troppo sopra le righe, che anche a dispetto del tempo che passa e dei naturali cambiamenti della società, regala uno spettacolo “attuale” e per niente fuori contesto, riuscendo a non ridurre il tutto a mera macchietta.

 

                                                                                                            iNPlatea_Marianna Addesso

Ottobre 25th, 2017 by