I FIORI DEL LATTE


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Evento finito il 15 Dicembre 2018


Scritto da Eduardo Tartaglia e diretto da Giuseppe Miale Di Mauro, I fiori del latte colpisce nel segno. Certo è facile sparare sulla croce rossa e colpire le coscienze di chi ha a che fare giornalmente con camorra e terra dei fuochi, ma più difficile è costruirci su un buon “prodotto”, un prodotto in grado di divertire e al tempo stesso far riflettere.

Eduardo Tartaglia non è mai banale e ormai non ha bisogno di dimostrare niente; sia al cinema che in teatro riesce sempre a farti uscire dalla sala con un dubbio: “Eppure ero entrato con l’idea di divertirmi… cos’è che è andato storto?” Nulla va storto, anzi! Smuovere la coscienza assopita dello spettatore medio non è cosa da tutti; se poi a farlo è un nome di quelli che “Carneade, chi era costui?” allora il punto vale doppio. Gioco, partita, incontro!

Ma ciò che colpisce maggiormente in questa pièce è la regia. Giuseppe Miale Di Mauro dirige come un perfetto direttore d’orchestra i sei attori in scena e non gli fa sbagliare un colpo. Biagio Izzo, Mario Porfito, Angela De Matteo, Stefano Jotti, Stefano Meglio e Ivan Senin si amalgamo perfettamente tra loro creando una fluidità che sfiora la perfezione. Mai un tempo perso, mai una sovrapposizione, mai una sbavatura. Lo stesso Biagio Izzo, nome di punta in cartellone, non primeggia mai, ma si mette completamente al servizio di una storia che può funzionare solo se funziona la coralità. Ecco quindi che non assisteremo a picchi della sua rinomata vis comica, o meglio, vi assisteremo in più occasioni, ma sarà sempre una battuta o un intercalare funzionale al personaggio Aniello e alla sua lotta perché il sogno di una vita non rischi di venire brutalmente distrutto da chi sembra avere il coltello dalla parte del manico.

Ci troviamo in Campania, a Casal Di Sotto Scalo, terra di bufale, e i cugini Aniello e Costantino sono in procinto di inaugurare un caseificio biologico. Per riuscire nell’intento, però, i due dovranno sottostare a compromessi e pressioni e dovranno lottare prima di tutto con se stessi e la loro coscienza per cercare di non soccombere. Due i protagonisti principali, dunque, poi due “buoni” e due “cattivi”; questa sorta di linearità anche nel numero dei partecipanti l’azione, dona sicurezza e pur trovandosi di fronte ad un tema scottante, il pubblico non ne viene stravolto. Anche la scelta dell’abbigliamento degli attori non è casuale: mentre nel primo atto l’”Amina Nera” è Costantino (interpretato da Mario Porfito) che si presenta in scena vestito tutto di nero, in stile western, come un moderno J.R. Ewing (Gei Ar di Dallas, per capirci), nel secondo è Aniello ad aver raggiunto una maggiore sicurezza interiore e a rinunciare alla camicia chiara in luogo di un altro perfetto completino nero da cow boy. Gli stessi Regina e Dott. Muorzo vengono ben caratterizzati: l’una con leggins lucido da perfetta “figlia di magliaro” e l’altro, assessore comunale, con zainetto rigido, casco in mano a significare che per far fronte agli innumerevoli appuntamenti qui e là in giro per la città “si muove solo in scooter, perché fa prima”, giubbotto beige e cravatta. Non si possono non notare questi accorgimenti e non si può non applaudire a tutto questo che, unito alla perfetta recitazione, rende I fiori del latte un quadro completo e gradevole. Come certamente non si può non menzionare le parti in cui Izzo e Porfito sono in scena da soli e in cui si assiste davvero ad una rappresentazione senza sbavature.

Uno spettacolo notevole, dunque, che vale la pena vedere e su cui la scommessa è vinta. C’è il divertimento perché c’è comicità, c’è riflessione perché il tema viene sviscerato con convinzione e c’è anche (e soprattutto) l’attualità che si specchia e si riflette in slogan cult di un passato che ritorna e che ancora una volta ci fa dire “Ah, se quella volta, almeno per una volta, si fosse riusciti a non fare l’ennesima scelta sbagliata…!”

 

                                                                                                          iNPlatea_Marianna Addesso

Settembre 28th, 2018 by