IL MALATO IMMAGINARIO


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Andrea Buscemi, nella doppia veste di regista e attore, interpreta l’opera di Jean-Baptiste Poquelin in arte Molière, in modo filologicamente corretto anche se si permette di tagliare alcuni personaggi minori senza togliere all’opera l’eccezionale bellezza della scrittura. Attenua forse i toni drammatici per privilegiare la grande struttura comica del testo che stinge in smorfia, amarezza e veicola serie riflessioni sul mondo dei medici avidi e incapaci e, in generale, sui disvalori della società, sulla vita e la morte. Argante/Molière sviluppa il discorso sull’illusione della salute senza lo sgomento esistenziale che ricordiamo in altre versioni. Il grottesco prevale sulla farsa, la comicità è bonaria e immediata. Argan tenta di esorcizzare la nevrosi della malattia, aggravata dalla natura ipocondriaca, con il ricorso alla medicina per sottrarsi al pensiero, in verità non immanente, della morte. D’altra parte la malattia certifica l’esistenza in vita quindi inganna la morte.

Dietro al protagonista che è Il malato immaginario, c’è Molière malato vero. E’ l’attore Molière che muore nel suo personaggio come avvenne realmente alla “Commedie Francaise” la sera del 17 febbraio 1673.

di Molière
con Nathalie Caldonazzo, Andrea Buscemi, Martina Benedetti, Nicola Fanucchi, Simone Antonelli, Leo Giorgetti
regia Andrea Buscemi

 

Dicembre 7th, 2016 by