IL SENSO DEL DOLORE


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Evento finito il 12 Novembre 2017


Nico Ciliberti, in camicia e bretelle pigia veloce i tasti di una macchina da scrivere; dalle sue mani e dalla sua voce, che racconta la storia mano a mano che essa viene scritta, nasce una nuova avventura per il commissario Ricciardi. Nico Ciliberti, ne Il senso del dolore in scena a Il Pozzo e il Pendolo è il “padre” del commissario Ricciardi, colui che lo ha inventato e che gli regala sentimenti ed emozioni. Siamo nel 1931 e Luigi Alfredo Ricciardi ha 31 anni. Cammina a testa bassa e non indossa mai il cappello. << Non la guardava la città… la sentiva!>>. Ha un dono Ricciardi, che è per lui al tempo stesso una condanna: vede i morti, quelli “violenti” e ne sente le ultime parole. Questa sua peculiarità lo ha portato a scegliere l’unico mestiere che potesse lenire in qualche modo quella pena. Pochi gli amici, ridotta la famiglia, Ricciardi non vive, sopravvive e nonostante sia giovane ha nei suoi occhi un dolore profondo che chi gli sta vicino legge e non sempre comprende. Questa volta le sue indagini lo portano al teatro San Carlo, dove è stato ammazzato un famoso tenore. Con l’aiuto del fedele brigadiere Raffaele Maione, il colpevole sarà presto scoperto, ma sconterà effettivamente la sua pena? I personaggi coinvolti nella storia hanno ognuno una storia più o meno complessa e ciascuno di loro porterà Ricciardi a fare riflessioni sul senso della vita, sul senso dell’amore e sul senso del dolore. Secondo Ricciardi l’amore è l’origine di ogni movente eppure qualcuno lo convincerà che invece l’amore è volere il bene di chi si ama. In fondo, tutti hanno diritto all’amore, forse anche lui, che in silenzio, ogni sera, osserva la sua Enrica dalla finestra e ogni sera se innamora di più.

La pièce è divisa in due atti e ogni momento fondamentale per la riuscita delle indagini è sottolineato da una musica dal sapore misterioso: nel primo atto il nostro “De Giovanni” per una sera è tutto intento a creare e a caratterizzare i personaggi mentre nel secondo i giochi sono fatti e lui, mentre conclude le ultime riflessioni, si veste di tutto punto ed è pronto a portare il manoscritto al suo editore. Cravatta, panciotto, giacca, cappotto e cappello… no, all’ultimo ci ripensa e il cappotto lo lascia a casa. Una nuova magia si è compiuta: l’autore si è fuso col suo personaggio che, dalle inanimate pagine dattiloscritte prende vita e quale migliore omaggio se non diventare, per una volta, un uomo senza cappello proprio come lui?

Marianna Addesso iNPlatea

 

di Maurizio de Giovanni

con  Nico Ciliberti

voci Andrea Canova,Gabriele Carraturo, Rosalba di Girolamo, Marcello Magri, Isabella Martino, Marco Palumbo, Fabio Todisco, Ramona Tripodi

musiche Luca Toller, Dalila  Amendola

fonica Michla Ascione

scene Bernardo Pinto

aiuto regia FabioTodisco

adattamento e regia Annamaria Russo

Ottobre 17th, 2017 by