IVAN


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Evento finito il 28 Aprile 2018


Una co-produzione ATIR e Teatro Donizetti diBergamo

 

Ivan è uno spettacolo che va vissuto, non raccontato. Assistere a questi 75 minuti di teatro equivale ad entrare in una spirale, come che avvolge il protagonista durante la narrazione, fatta però non di carta e ferro come quella sul palco, ma di pensieri, emozioni, forse anche turbamenti. Artefici di questa esperienza sono la sceneggiatrice Letizia Russo, la regista Serena Sinigaglia e Fausto Russo Alesi, che regala al suo pubblico un’interpretazione da mattatore e rende visibili tutte le sfumature dell’ottima riscrittura del capitolo “Il grande inquisitore” dei fratelli Karamazov.

Ivan, uno dei quattro fratelli, parte da un discorso sul padre, un beone erotomane rozzo e ignorante che però riesce a vivere senza vergogna la sua natura. Si arriva poi al racconto scritto dal protagonista, a seguito di una spietata riflessione sull’esistenza del male nel mondo e sull’impossibilità di tollerarlo: Cristo, tornato sulla Terra nella Siviglia del ‘500, viene arrestato dopo aver compiuto un miracolo; condotto in prigione, il suo vecchio carceriere, un uomo di chiesa, gli rivela che tutti sono “disturbati” dal suo arrivo e che il suo messaggio e il suo sacrifico sono caduti nel vuoto, incapaci di scalfire un’umanità che alla libertà professata e prospettata, all’atto di fede e alla promessa di una ricompensa preferisce la servitù e la sottomissione per realizzare qui e ora una felicità che in effetti viene proprio dal riconoscersi in una dimensione che limiti la libertà, che l’uomo è incapace di gestire per la sua finitezza, la paura, l’ingordigia che lo porterà all’autodistruzione. Solo l’asservimento a Satana (che forse si è incarnato nell’inquisitore?), il pragmatico demonio che aveva tentato di avvertire Cristo già nel deserto, ha salvato il genere umano, dando alla Chiesa la forza di governare con la spada e la forza dei tre fattori che imbrigliano gli uomini, il miracolo, il mistero e l’autorità; con questi strumenti gli uomini hanno accettato di buon grado il peccato, le colpe e i mali della vita, ricevendo qualcosa a cui potersi aggrappare.

In seguito è un altro demone, quello dentro Ivan, a calcare la scena, la voglia segreta e temuta di un uomo sensibile, colto e intelligente di omologarsi alla società, anche quella più bassa e becera, per placare i suoi tormenti interiori e forse mettere a tacere, come il padre, la sua coscienza.

Tutto questo vortice di emozioni, che scavano dentro ognuno di noi e lo spingono a confrontarsi con le sue tentazioni, a farsi domande anche molto scomode, travolgeranno con rara forza gli spettatori di Ivan, che l’interpretazione di Russo Alesi ha reso più vivo e intrigante che mai. Vi aspetta una serata che non dimenticherete.

Giuseppe Grasso iNPlatea

 

liberamente tratto da I fratelli Karamazov di Fedor Dostoevskij

riscrittura Letizia Russo

con Fausto Russo Alesi

regia Serena Sinigaglia

Dicembre 4th, 2017 by