JEAN-YVES THIBAUDET


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In omaggio per il quinto anniversario della morte

del Maestro Aldo Ciccolini

 

 

Pianista | Jean – Yves Thibaudet

 

Claude Debussy

Préludes, primo libro, L. 125 (1909-10)

Préludes, secondo libro, L.131 (1911-13)

 

Il soffio leggero del vento, i passi sulla neve ghiacciata, le chitarre, i tamburi, le campane, trovano riscontri musicali non solo simbolici, ma spesso addirittura onomatopeici nei due libri dei Préludes; tuttavia, la particolare collocazione dei titoli alla fine (e non all’inizio) di ogni brano indica una tendenza a superare la suggestione ambientale e la pittura in musica per avviarsi verso l’astrattismo che caratterizzerà gli Studi. Entrambi i libri comprendono dodici pezzi: in totale, ventiquattro Preludi secondo una prassi frequente Settecento e dell’Ottocento che vede nel numero tre (e i suoi multipli) un numero ideale. Il tono intimista, le sonorità delicate e l’essenzialità quasi del tutto priva di decorazioni mostrano come l’autore li avesse concepiti per un uso privato e non concertistico. I ventiquattro pezzi non seguono alcuno schema tonale, né sono ordinati secondo esplicite regole di simmetria; il senso di unità che traspare dalla loro successione dipende piuttosto da una coerenza poetica profonda, dalla loro spontanea adesione a un pensiero che scompone il principio della variazione e sospende l’idea del tempo. Tutta la musica di Debussy ha in questo senso un aspetto preludiante e tutta, di conseguenza, può essere letta alla luce delle suggestioni che possiamo trarre dai due libri di brani pianistici effettivamente indicati con quel titolo

 

Luglio 15th, 2019 by