La banda degli onesti Una produzione teatro Totò e Prospet che va in scena al teatro Augusteo, per l’occasione una sorta di giostra girevole installata sul palco, offre l’opportunità agli attori di vivere tre scene mobili, presenti, alternate, l’artificio conferisce allo spettacolo una fluidità che lo rende fruibile, dinamico e apprezzabilissimo. L’espediente è un encomiabile artifizio al servizio dello show, tecnologia fusa alla performance teatrale capace di valorizzarla.
Quanto coraggio ci vuole? Interpretare uno spettacolo scritto niènte po’ po’ di méno da MARIO SCARPETTA che poi nientedimeno è il pronipote di EDUARDO, spettacolo che per il cinema è stato interpretato nientepopodiméno dal PRINCIPE. Lo stesso Scarpetta aveva dichiarato “La cosa difficile è stato doversi dimenticare di Totò ”. Ferreri invece ha detto che è stato difficile dimenticarsi il grande Mario Scarpetta, e per quanto banale possa apparire è verissimo, confrontare attori contemporanei con Maestri dello spessore di Eduardo, Totò e Scarpetta non è cosa facile, anche per lo spettatore che è inevitabilmente portato a confrontare le performance. Quanti si rischia? Quanto ci si deve mettere in gioco? Questo gruppo si è messo in gioco e a Napoli ha proposto uno spettacolo che avrebbe potuto procacciargli fischi e verdure e invece sono stati plauditi fragorosamente. Ma andiamo con ordine, la coraggiosa squadra è capitanata da un Ferreri sopra le righe, è allenata da un certo Gaetano Liguori il regista cui va il merito di aver messo in scena attori e attrici facendoli figurare ben oltre il loro potenziale. Insomma la sensazione che ho avuto è che certi attori e attrici, che avevo visto in altre circostanze molto meno “performanti” gestiti dalle sapienti mani del Liguori hanno fatto una bella rappresentazione.
Le scene di Tonino Di Ronza che ripropone tipografia, cortile e guardiola/casa del custode hanno il merito di agevolare la fruizione dello spettacolo e sono utilizzate con sapienza e ritmo dagli attori. Si raccontano le avventure del falsari onesti che sono patrimonio di Napoletanità e cultura nazionale, non è necessaria narrazione e se non capite di cosa scrivo, precipitatevi a vedere lo spettacolo che sarà piacevole anche per chi inevitabilmente per natali e cultura ne conosce il testo!
La Falchi ha il merito che non le è stato mai disconosciuto di portare gente al tetro è una famosa donna molto bella ma a questo giro le va riconosciuto anche e a pieno titolo una bella presenza scenica in scena.
Vittorio De Vito _ iNPlatea
di Mario Scarpetta
dalla sceneggiatura di Age e Scarpelli
con Gianni Ferreri, Anna Falchi, Davide Ferri
e con (in o.a.) Enzo Esposito, Antonio Fiorillo, Franco Pica, Sasà Trapanese, Enzo Varone, Chiara Vitiello
musiche originali M° Antonello Cascone
costumi Maria Pennacchio
scene Tonino Di Ronza
aiuto regista Maria Autiero
regia Gaetano Liguori