LA BOHÈME


Dettaglio eventi

Evento finito il 22 Gennaio 2019


Una produzione del Teatro di San Carlo

 

Opera in quattro atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica dal romanzo di Henri Murger, Scènes de la vie de bohème


Prima rappresentazione: Torino, Teatro Regio, 1 Febbraio 1896

 

Direttore | Alessandro Palumbo

Maestro del Coro | Gea Garatti

Regia | Francesco Saponaro

Scene e Costumi | Lino Fiorito

Luci | Pasquale Mari

Assistente alla Regia | Veronica Bolognani

Assistente alle Scene | Fabio Marroncelli

Assistente ai Costumi | Anna Verde

Interpreti

Mimì, Karen Gardeazabal (16, 18 e 19 gennaio – ore 21 – 22 gennaio) / Lana Kos (17, 19 gennaio – ore 17 – 20 gennaio)
Rodolfo, poeta, Giorgio Berrugi (16, 18 e 19 gennaio – ore 21 – 22 gennaio) / Francesco Pio Galasso (17, 19 gennaio – ore 17 – 20 gennaio)
Musetta, Hasmik Torosyan (16, 18 e 19 gennaio – ore 21 – 22 gennaio)  / Valentina Mastrangelo (17, 19 gennaio – ore 17 – 20 gennaio)
Marcello, pittore, Simone Alberghini (16, 18 e 19 gennaio – ore 21 – 22 gennaio) / Filippo Polinelli  (17, 19 gennaio – ore 17 – 20 gennaio)
Schaunard, musicista, Enrico Maria Marabelli (16, 18 e 19 gennaio – ore 21 – 22 gennaio) / Francesco Verna (17, 19 gennaio – ore 17 – 20 gennaio)
Colline, filosofo, Giorgio Giuseppini (16, 18 e 19 gennaio – ore 21 – 22 gennaio) / Vladimir Sazdovski (17, 19 gennaio – ore 17 – 20 gennaio)
Benoît, il padrone di casa / Alcindoro, Matteo Ferrara
Parpignol, Enrico Zara

 

Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo
con la partecipazione del
Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo

Spettacolo in Italiano con sovratitoli in Italiano e in Inglese

 

In questa lettura dell’opera – approdata per la prima volta al Teatro di San Carlo nel 2016 –  Mimì è una donna del popolo, di una classe subalterna al potere e ai vizi dei cinici viscontini; il finale dello spettacolo, in cui le spoglie della donna vengono sottratte persino all’abbraccio estremo di Rodolfo per essere condotte in corteo funebre dai suoi amici del popolo delle periferie metropolitane, è un gioiello di poesia sociale. Le scene e i costumi di Lino Fiorito rimandano a una Parigi senza tempo: una pedana trasversale ricorda i tetti della capitale francese dove Puccini immaginò la tragica storia d’amore di Rodolfo e Mimì. «Ma potrebbero anche essere i tetti di Napoli», azzarda il regista Francesco Saponaro che proprio dalla periferia partenopea, dai laboratori del Teatro di San Carlo a San Giovanni a Teduccio, era partito nel 2012 con la sua «Bohème popolare» attraverso un workshop di teatro sociale aperto ai ragazzi di Napoli Est.

Gennaio 3rd, 2019 by