L’ULTIMO DECAMERONE


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Evento finito il 05 Maggio 2018


Una coproduzione Fondazione Teatro di San Carlo, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini

 

L’innata propensione dell’uomo a raccontare è anche un modo per raggiungere l’immortalità. Pensiamo a quante persone si sono eternate nei racconti di poeti e scrittori, e come i racconti scolpiscano il nostro immaginario e modellino le nostre più profonde coscienze, delinenando in un certo senso anche il nostro destino. Su questo valore quasi escatologico della parola e della narrazione si regge il senso dello spettacolo di Stefano Massini e Gabriele Russo, “L’ultimo Decamerone”, nato dall’ambiziosa collaborazione tra il San Carlo e il Bellini,.

Nell’epoca dell’eccesso, del superfluo e dell’effimero la parola, la parola più vera, forte della sua tradizione di altissimo lirismo, riafferma il suo valore salvifico facendo ritorno alla sua essenza, alla sua funzione primaria di custode dei valori umani. Gli uomini e le donne di Boccaccio, in fuga da un mondo che sembrava loro crollare addosso sotto i colpi della peste, sono uguali a noi contemporanei, non meno smarriti di fronte ad un mondo non meno inconoscibile e non meno sconfortante. E se anche oggi siamo insidiati da una peste di vuoti spot e chiacchiericcio vacuo non ci resta che raccontare noi stessi, come i protagonisti dell’opera immortale di Boccaccio, che con le loro novelle allontanavano la paura facendo rivivere il mondo a loro familiare. È questo il senso delle storie vere, quelle che restano dentro: raccontare tutti noi e il nostro mondo, impedirgli di fuggire ancorandolo a ciò che di più volatile c’è, che lo stesso vento, come si dice, porta via.

Il regista sceglie di condensare dieci giornate giornate in una, riuscendo così nella missione impossibile di raccontare tutte le 100 novelle in 10 “atti”. Ad intervallare una narrazione per l’occasione tutta al femminile c’è il corpo di ballo del San Carlo, che porta nuova vita ai personaggi di Boccaccio all’insegna della modernità, della musica, della fine arte del ballo, i voluttuosi corpi dei ballerini sono a volte di contorno, fusi in maniera simbiotica alla scenografia, altre volte sprizzano emozioni e gioia e armonia. La suggestiva fusion tra gli attori e i ballerini è senza ombra di dubbio un bel filo conduttore dello spettacolo. Un’attualità programmatica per Massini e Russo, che hanno scelto di non dare un’impronta filologica al testo proprio per inseguire la voglia di creare il nuovo anche dal più consolidato, non disprezzando alcuna possibilità espressiva. I costumi sono assenti ingiustificati, ai corpi scultorei dei ballerini andavano contrapposti costumi d’epoca più espressivi ed efficaci. Bella la scenografia che fa da cornice alla celebre letteratura e rivive per opera di Roberto Crea, che è capace, ancora una volta, di proporre scene mobili “quasi animate”.

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di Stefano Massini
dall’opera di Giovanni Boccaccio

con Angela De Matteo, Maria Laila Fernandez, Crescenza Guarnieri, Antonella Romano, Paola Sambo, Camilla Semino Favro, Chiara Stoppa

coreografia originale Edmondo Tucci

eseguita dal Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo

musiche originali Nello Mallardo
arrangiamenti Ivano Leva
scene Roberto Crea
costumi Giusy Giustino
luci Fiammetta Baldissarri

regia Gabriele Russo

Dicembre 4th, 2017 by