MADRE COURAGE E I SUOI FIGLI


Dettaglio eventi

Evento finito il 23 Novembre 2019


Una produzione Società per Attori e Fondazione Teatro Metastasio di Prato
in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia

 

Uno spettacolo visionario, in cui i celebri songs di Brecht e la musica di Paul Dessau sono trasformati in una travolgente sequenza di brani dallo stile eclettico – dal suono classico contemporaneo all’elettronica – con l’intento di non tradire la forza dirompente che quelle musiche ebbero in epoca espressionista. Un titolo brechtiano, che, pur offrendo un argomento di eterna attualità quale quello della vita e della morte ai tempi della guerra, prevede forti componenti musicali. Brecht scrisse il testo quando era già in esilio nel 1938 alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. Ma l’opera ha assunto il suo vero significato forse solo dopo la guerra, sottolineando implicitamente che l’umanità non riuscirà mai a imparare dai propri errori. Un lavoro ricco di contraddizioni e antinomie, a partire dalla principale, secondo cui Madre Courage si sforza di proteggere i suoi figli dalla guerra, ma li perde inesorabilmente uno dopo l’altro. In che modo è responsabile di ciò? Anna Fierling si chiama Courage: ma è davvero una donna coraggiosa o, piuttosto, una codarda? Brecht, nutrito anche dai ricordi della Grande Guerra del secolo XX, compone un’opera definitiva sulle guerre di tutti i tempi. In una nota del ’49, alla vigilia della storica messinscena di Berlino, Brecht precisa i punti essenziali che una rappresentazione di Madre Courage deve mettere in luce: «Che in una guerra non sono i piccoli che fanno i grossi affari. Che la guerra – che non è altro che un tipo di commercio ma con altri mezzi – trasforma tutte le virtù umane in una forza di morte anche in chi le possiede. Che nessun sacrificio è troppo grande per combatterla comunque». In quella stessa occasione aggiunse: «Se Madre Courage non ricava nessun insegnamento da ciò che le succede, penso che il pubblico, invece, può imparare qualcosa osservandola».
Zurigo 1941. Napoli 2019. La dichiarazione di Brecht è ancora attuale. Lo stato di guerra è uno dei pilastri su cui il Potere, dalla notte dei tempi, fonda la sua stessa ragion d’essere. E al mantenimento di questa eterna macchina da guerra partecipiamo tutti, volenti o nolenti.

 

foto Paolo Coletta di Adriana Gallinella
di Bertolt Brecht
traduzione di Roberto Menin
con Maria Paiato, Mauro Marino, Andrea Paolotti, Anna Rita Vitolo, Tito Vittori, Roberto Pappalardo, Mario Autore, Ludovica D’Auria, Francesco Del Gaudio (cast in via di definizione)
musica Paul Dessau
scene Luigi Ferrigno
drammaturgia musicale e regia Paolo Coletta

Giugno 27th, 2019 by