MALACRESCITA


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Una produzione Associazione Culturale Sciaveca

 

Mimmo Borrelli racconta con la sua lingua popolare e letteraria la storia di Maria Sibilla Ascione. Figlia di camorrista e di camorrista innamorata, è una Medea contemporanea. Intossicata dalle esalazioni della terra dei fuochi, cerca vendetta contro un Giasone che risponde al nome di Francesco Schiavone “Santokanne”.
Narratori delle folli trame insanguinate della tragedia sono proprio i figli, nati da parto gemellare, che la madre non uccide ma rende scemi, avvinazzandoli invece di allattarli, che lascia vivere ma abbandona come rifiuti, come le discariche innaffiate dal percolato. I due gemelli, come cani abbandonati alla catena dei ricordi, rivivono i fatti tra versi, rantolii, filastrocche, rievocando gli umori, le urla, i mormorii della loro aguzzina, in un ossessivo teatrino quotidiano.

“Nel testo originale è la madre sopravvissuta a raccontare. Qui, invece, capovolgiamo il punto di vista e dunque la drammaturgia della scena, immaginando che tutti i protagonisti di questa storia siano orma i defunti e gli unici sopravvissuti,agonisti giullari,diseredati, miserabili, siano proprio i due figli, i due scemi che dementi rivivono i fatti, rinchiusi tra le pareti di un utero irrorato di solitudine. L’unico gioco rimane e consiste nel rimbalzarsi, tra gli spasmi della loro degenerata fantasia, sul precipizio di un improvvisato altare tombale di bottiglie di pomodori e vino eretto in nome della loro mamma: ’u cunto stesso, la placenta, l’origine della loro malacrescita.”
Mimmo Borrelli

 

tratto dalla tragedia La Madre: ’i figlie so’ piezze ’i sfaccimma
con Mimmo Borrelli
musiche in scena Antonio della Ragione
oggetti di scena elementi e spazio scenico Luigi Ferrigno
testi e regia Mimmo Borrelli
disegno luci Gennaro Di Colandrea

Luglio 26th, 2019 by