MI CHIAMO LINA SASTRI


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Evento finito il 19 Gennaio 2017


N’cop a scena, scavez e vestut e russ: “Lina Sastri” napulitan e’ cap, e’ cor, e’ panz! Se  move cumm a na’ marionetta e parla napulitan e cant napulitan. Ammesc na canzon cu nù raccont pò n’ata canzon e o piezz e nà commedia e De Filippo. Pò n’at raccont n’ata canzon è melodia Napulitan e n’ata scen nu film.

Racconta Napoli la Sastri e la sua “napoletanità”, mette in scena mezzo secolo della Commedia e della Musica che furono, quelle Napoletane con le iniziali Maiuscole.

I musicisti Filippo D’Allio (chitarra), Gennaro Desiderio (violino), Salvatore Minale(percussioni), Gianni Minale (fiati), Salvatore Piedepalumbo (fisarmonica e tastiere) e Antonello Buonocore (contrabbasso), fanno suonare gli strumenti che fann la voce grossa. Incantevole ascoltare la viva musica degli strumenti con la viva voce delle Sastri, una donna che sulle tavole del palcoscenico che calca a piedi nudi, fino poi ad indossare in scena le scarpe nere col tacco, esprime l’energia di una quarantenne è armonia è movimnto e canta e ball e recita e salta! Lo spettacolo è una produzione  Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro

La Sastri all’anagrafe Lina è ispirata nella scelta del titolo da quelli che la conoscono artisticamente ma non sanno chi è,  le chiedono come si chiama e lei ha voluto rispondere così, con il titolo dello spettacolo. Dopo un’intensa stagione dedicata alla prosa, Sastri torna così felicemente alla musica, che ha finora presentato solo al Quirino di Roma nello scorso mese di ottobre, riscuotendo un notevole successo.

La musica è quella della sua terra, Napoli vecchia e nuova, cantata alla sua maniera, a volte con un solo strumento, a volte con una festa di suoni, seguendo l’essenza interpretativa che il testo e le note – insieme allo spazio del tempo e del luogo in cui la esegue – le suggeriscono. Le parole sono suoi “pensieri all’improvviso”, poesie, monologhi, immagini e una sola citazione di teatro di tradizione che, insieme alla musica che mai tace e che si snoda, diventa teatro. Un racconto sul filo delle emozioni, della bellezza e dell’arte che, in Napoli, trova ispirazione e complemento.

Un viaggio nel teatro, nella musica e nel cinema italiano, attraverso i racconti di vita vissuta, di incontri indimenticabili con le eccellenze artistiche del nostro paese, brani poetici e di drammaturgia di grandi autori e registi, brani musicali della grande tradizione classica napoletana e internazionale, tutto liberamente e semplicemente proposto da Lina, accompagnata in scena dai suoi musicisti pronti a seguirla a ogni invito o suggerimento musicale. Un viaggio nell’anima che ogni sera si rinnova liberamente, sull’onda dell’emozione, delle parole e della musica.

E poi … chiude lo spettacolo con “Napul’è” il brano di Pino Daniele che infiamma la platea e lo canta a modo suo, con i suoi tempi, rigorosamente in Napoletano e “scavez” di nuovo e in ultimo una tarantella, ma cu n’energia, cù “n’energia che nnun’è comune a na femmen e l’età soja” dice una simpatica spettatrice quasi centenaria seduta alla mie spalle. Lina Sastri in ultimo non perde l’occasione, dalle tavole del palcoscenico, di partecipare la sua doglianza per l’assenza della comunicazione, bacchetta gli organizzatori, rei di non aver affisso manifesti, confermando la fama di un caratterino peperino che “non te le manda a dire”.

Onore al merito di Lina Sastri, artista capace di emozionare in maniera trasversale un pubblico d’ età disparata.

Vittorio De Vito_iNPlatea

idea scenica e disegno luci Alessandro Kokocinski

direzione musicale e arrangiamenti Maurizio Pica

scritto, diretto e interpretato da Lina Sastri

Gennaio 7th, 2017 by