NON DOMANDARMI DI ME, MARTA MIA


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Una produzione Nidodiragno/CMC

 

Non domandarmi di me, Marta mia si situa in un preciso punto del tempo, il 10 dicembre del 1936, data della morte di Luigi Pirandello, e in un preciso punto dello spazio, New York, dove Marta Abba stava recitando al Plymouth Theatre di Broadway. Quella sera, dopo aver fatto al pubblico l’annuncio dell’improvvisa scomparsa di Pirandello alla fine dello spettacolo, Marta Abba legge l’ultima lettera che Pirandello le aveva scritto, solo sei giorni prima della sua morte, nella quale non accennava minimamente alla sua malattia.
Nella calma allucinata di quella notte, dopo la rappresentazione, Marta si trova a dover fare i conti con il suo passato. L’attrice ha portato con sé le lettere che negli anni le ha scritto Pirandello dal 1926 al 1936 ma anche quelle che lei aveva indirizzato al suo Maestro. Le sparge sul letto e sul pavimento, vi si immerge, e rievoca così la loro storia, la storia di un rapporto elettivo, agli altri segreto e in una qualche forma incomprensibile, “un fatto d’esistenza”, annotava Pirandello in una lettera del ‘29.
In un viaggio notturno attraverso i passaggi cartacei di una corrispondenza dalla quale affiora pulsante l’emozione, l’attrice e la cantante protagoniste dello spettacolo, dando una precisa tonalità orfica al testo, fanno emergere il lungo, intenso e per tanti versi doloroso rapporto tra Luigi Pirandello e la sua attrice musa, Marta Abba. I temi dell’impossibile fusione amorosa, del senso dell’arte, di cosa si vale realmente, della vecchiaia inesorabile, della morte e della forma che soffoca la vita irrompono sulla scena lasciandoci al termine dello spettacolo l’ombra di una sedia vuota che evoca una irrimediabile perdita mentre una lanterna magica continua a proiettare tutt’intorno le immagini fantasmagoriche di un teatrino delle ombre.

 

dalle lettere di Luigi Pirandello e Marta Abba
di Katia Ippaso
regia Arturo Armone Caruso
con Elena Arvigo

Maggio 4th, 2019 by