ORDINARIA VIOLENZA


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Evento finito il 03 Marzo 2018


a spizzichi e bocconi vanno in scena sprazzi di amore malsano, nella Napoli degli anni 50, stressata dalla guerra e dai bombardamenti, la storia di una famiglia sfortunata. Un Amore malato, violenza ed egoismo prendono corpo sulla scena a ritmi incalzanti. La storia dal bel testo di Fortunato Calvino fotografa una spaccato di vita vissuta, amara e realisticamente messa in scena dalla compagnia di 4 attori, che magistralmente hanno interpretato i ruoli loro affidati.

La bella Anna  (Roberta Serrano) è la sfortunata moglie di Mario (Luigi Credendino), che la userà come bancomat durante la guerra iniziandola alla prostituzione; ma quando la guerra sta per finire e ormai il piatto a tavola c’è, lui ne diventa ossessivamente geloso. E’ violento e la picchia. Le impone una vita infelice e lei, la povera Anna, sopporta! Sopporta giustificandone le gesta come, spesso fanno le vittime, con i loro carnefici e subendone le percosse fino quasi a perdere un occhio. Non c’è amore, quello vero intendo dire, la coppia è in balia della violenza e della follia di Mario che, deciderà di vendersi il primo figlio (Antonio Clemente) ad Elena la sorella di Anna (Laura Borrelli) per battere cassa e tirare su qualche biglietto da diecimila lire. Anche Elena la sorella di Anna, che prova a lungo a risvegliarne la dignità, personaggio che nelle prime battute sembra amorevole, sul finire dello spettacolo, si dimostra cinica ed egoista, incapace di dare alla luce bambini ne acquista uno dal cognato che tanto aveva deprecato, rilevandosi anch’ella incapace di umanità e compassione. La vera liberazione di Anna è data dalla morte del marito, morte per la quale lei, comunque, versa delle lacrime. A narrare uno stato di evidente incapacità di lettura del reale.

Gli attori sono centrati nei personaggi e con maestria, le scelte registiche (regia curata dallo stesso autore) danno allo spettacolo un’ armonia di base, e un ritmo omogeneo che ne consente la fruibilità con agevolezza. La scena è unica, ma il gioco di luci disegna all’occorrenza lo spazio utile alla narrativa.

Lo spettacolo in scena alla giostra (in via Speranzella 81) ha trovato una felice connotazione e il supporto tecnico necessari al confezionamento di un ottimo prodotto per il pubblico che non mancherà di emozionarsi. Prima parte di una trilogia dedicata al tema della violenza sulle donne, aspettiamo di vedere gli altri!

“Un testo dedicato alle donne vittime di violenza – dice Fortunato Calvino – sulla donna violentata e umiliata, su quella violenza più che mai presente nella nostra tecnologica  società dei consumi, sulla rabbia che quotidianamente l’uomo  riversa sulla propria compagna  vissuta come la “discarica” di tutte le sue frustrazioni, su  l’uomo che massacra di botte la donna, che la sottomette a sé fisicamente e psicologicamente”.

In collaborazione con L’Associazione “DONNE A TESTA ALTA” Presidente Giovanna Fiume

 

iNPlatea_Vittorio De Vito

 

scritto da Fortunato Calvino

con Roberta Serrano (Anna), Luigi Credendino(Mario), Laura Borrelli(Elena la sorella di Anna) e Antonio Clemente(il figlio)

scene e costumi Renato Lori e Gilda Cerullo

con gli allievi del corso di scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Napoli

disegno luci Renato Esposito

aiuto regia Pina Strazzullo

regia Fortunato Calvino

Febbraio 24th, 2018 by