Ria Rosa – Il viaggio


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Evento finito il 07 Gennaio 2017


Nella famosa Piazza Sanità la sera della befana come da un po’ di tempo a questa parte, si respira aria di cambiamento, vento di cultura … accanto agli scugnizzi ed ai ragazzi che sfrecciano su moto senza casco, si distinguono tre gruppetti “per bene” che, scesi da un taxi, chiedono timidi e spaesati: “Dov’è il Teatro Sanità?” E’ quella intellighenzia partenopea, giovane e non, che, sfidando i luoghi comuni, va a vedere…magari spronata da amici artisti che danno “la dritta”… uno spettacolo che promette grandi emozioni.

La bravissima Antonella Romano, il poliedrico Rino de Maso e il “pianista” Giosi Cincotti, che durante lo spettacolo si rivela per entrambi un’ottima spalla, fanno rivivere, sul fascinoso palcoscenico del Nuovo Teatro Sanità, la storia e il viaggio di Ria Rosa, all’anagrafe Maria Rosaria Liberti, una delle più straordinarie interpreti della musica napoletana, morta a New York nel 1988. Ria Rosa debuttò giovanissima a soli 16 anni nella Sala Umberto di Napoli e divenne subito una delle cantanti più ricercate della scena napoletana, contesa dalle case editrici. Nel 1922 partì per una tournée in America, riscuotendo talmente tanto successo da decidere di stabilirsi a New York. Irruenta e passionale Ria Rosa non tardò a scandalizzare esibendosi più di una volta vestita da uomo, parlando con le sue canzoni del dramma delle ragazze madri e schierandosi a favore di Sacco e Vanzetti interpretando la canzone “A seggia elettrica”, scatenando le ire funeste delle autorità americane. Antagonista di Gilda Mignonette nel contendersi il titolo di “regina degli emigrati”, viene tutt’ora considerata la “nonna delle femministe”.

Il repertorio c’è tutto: “Non mi seccare”…. “Stu cazone co tien a ffa’”…”Fresca fresca”… fino alle più impegnate …”A’ Seggia Elettrica” e “Chitarra Nera” omaggio al fraterno amico e maestro Ernesto Tagliaferri.

La scenografia riproduce il  Caffè Chantant dell’epoca, ma lo fa con installazioni che “si collocano nella memoria” …una rosa altissima …. un’ enorme cornice di rose rosse  che fanno da sfondo triste e allegro al racconto.

Lo spettacolo comincia con un monologo di Rino de Maso, che introduce la protagonista …il racconto del viaggio…Ria Rosa /Antonella Romano ammiccante e seducente fa innamorare il pubblico che ride e applaude soddisfatto.

….dialetto napoletano …italiano e inglese/americano si alternano fino a fondersi in un duetto finale esilarante e coinvolgente … temi come libertà, anarchia. politica e femminismo oggi attuali come allora, dalle canzoni viaggiano verso l’anima.

 

iN Platea_ F. Masturzo

 

Al  Nuovo Teatro Sanità‘ una produzione A luna e ‘o sole presenta
con Antonella Romano e Rino De Masco
pianoforte e direzione musicale Giosi Cincotti
installazioni Antonella Romano
costumi Alessandra Gaudioso
regia Rosario Sparno


redazionale 

Il 6 e 7 gennaio (ore 21.00) e l’8 (alle 18.00), al Nuovo Teatro Sanità, va in scena Ria Rosa – Il viaggio. Lo spettacolo, che omaggia una delle grandi figure della canzone napoletana, la “Cantante degli emigranti” Ria Rosa, è diretto da Rosario Sparno, interpretato da Antonella Romano e Rino De Masco, con la direzione musicale del maestro Giosi Cincotti, che sarà anche al pianoforte.

Contemporanea di cantanti come Lina Cavalieri, Anna Fougez e soprattutto Gilda Mignonette, da cui si è sempre distinta per il suo spirito anticonvenzionale, Ria Rosa ebbe un rapporto turbolento con la sua città proprio a causa del suo rifiuto del regime fascista. Ma anche in America, a New York, non smise mai di esprimersi in favore dei suoi ideali e in occasione dell’ingiusta condanna degli anarchici Sacco e Vanzetti cantò una canzone intitolata A seggia elettrica, poi modificata in Mamma sfortunata.

A proposito del suo lavoro teatrale, spiega il regista Rosario Sparno: “Ria Rosa è un viaggio che è una rivoluzione in musica, che parte da Napoli e arriva a NewYork. Ria Rosa è arte contemporanea, installazione che si colloca nella memoria, arte sfrontata che non teme il rifiuto. Ria Rosa è varietà brillante, intelligente e dissacrante“.

Ria Rosa, sciantosa del Cafè Chantant, nasce a Napoli con il nome di Maria Rosaria Liberti. Debutta nel 1915 a 16 anni ed è subito contesa da impresari ed editori musicali per le sue capacità recitative e la voce scura e teatrale. Nel 1922 va in tournée a New York. Prima artista italiana a vestirsi da uomo per la sua interpretazione di Guapparia, dal 1933 è ufficialmente emigrata in America, dove non teme di prendere posizione in difesa degli anarchici Sacco e Vanzetti. Antifascista e femminista ante litteram, Ria contribuisce a gettare le basi per un’idea di donna più moderna ed emancipata. Uguaglianza, giustizia e libertà sono concetti che trovano ampio spazio nei versi da lei cantati; libertà di fumare, di ballare, di vestirsi e truccarsi contravvenendo al moralismo del tempo che vede la donna relegata nel ruolo di madre e moglie devota. L’ironica e coraggiosa “nonna delle femministe” abbandona le scene nel 1937, quando decide di lasciare per sempre l’Italia fascista.

Info e prenotazioni:

3396666426

www.nuovoteatrosanita.it

Gennaio 6th, 2017 by