TAKE FOUR


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Evento finito il 23 Novembre 2019


Giunti al termine del triennio, gli allievi della Bellini Teatro Factory presentano al pubblico un progetto formato da 4 titoli: Look Like (12 e 13 nov.), Le supplici (14-16 nov.), Certe vite (dal 17 al 20 nov.), Il tempo orizzontale (dal 21 al 24 nov.). I 4 spettacoli esprimono il talento e le competenze acquisite nel percorso triennale dal gruppo di ragazzi, che oggi possiamo considerare a tutti gli effetti, una compagnia di giovani professionisti.

I quattro titoli che formano il progetto valgono come un unico spettacolo in abbonamento.

 

le supplici

I giovani allievi della scuola di teatro del bellini mettono in scena la tragedia di Eschilo ”le supplici”, un testo rappresentato con forza. Le Danaidi sbarcano in terra greca per sfuggire a un matrimonio multiplo per loro architettato e precostituito per ragioni di stato. La forza di questi personaggi che a cavallo tra il 500 ed il 400 a. C. è determinata e inconsueta in un’epoca che è stata monca di libertà e indipendenza per le donne e rappresentata dalle interpreti con impegno. Si propongono con energia le 5 giovanissime attrici che hanno lavorato su voci e presenza scenica con dedizione e tenacia.  L’emozione è tangibile, quella “strizza” che è comune agli attori prima di andare in scena, siano essi navigati o novizi, quasi si percepisce, quando c’è la passione il margine di miglioramento è alto. Le  Danaidi danzano e cantano si interrogano e sono ribelli e vittime, interpretano la sofferenza e la determinazione della reazione. Argo il re che le riceve e a cui viene chiesto asilo è iinvece determinato a tutelare la sua terra, il suo popolo e perciò ad evitare ogni decisione che possa offrirsi quale sponda per una guerra. Argo ha un vestito classico e recita lontano dalle tavole del palcoscenico è nascosto tra il pubblico. Dispiace, rilevare, come al solito, che il denaro al servizio della cultura e del teatro non è sufficiente a garantire una esperienza, pe così dire, completa, ai giovani allievi dell’accademia. Insomma scene e costumi sono totalmente assenti e la sceneggiatura della tragedia è una litania che concilia ili sonno una nenia proposta in filastrocca, non ho mai sentito ripetere tante volte un solo unico vocabolo  “supplica” tamnte volte in una sola ora.

Il teatro emozioni e ponga quesiti e in questa rappresentazione gli attori in scena erano vivi ed emozionati, non è pervenuta la passione di sceneggiatori, regia, costumisti e forse i tecnici si sono annoiati!

iNPlatea_Vittorio De Vito

Giugno 29th, 2019 by