Melodramma in tre atti su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal dramma omonimo di Victorien Sardou
Prima rappresentazione: Roma, Teatro Costanzi, 14 gennaio 1900
Direttore | Donato Renzetti
Regia | Edoardo De Angelis
Scene | Mimmo Paladino
Costumi | Massimo Cantini Parrini
Interpreti
Floria Tosca | Carmen Giannattasio / Monica Zanettin / Paloma Chiner Terrasa
Mario Cavaradossi | Fabio Sartori / Migran Agadzhanyan
Il Barone Scarpia | Enkhbat Amartuvshin
Cesare Angelotti | Renzo Ran
Il Sagrestano | Matteo Peirone
Spoletta | Francesco Pittari
Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo
Con la partecipazione del coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo
Nuova Produzione del Teatro di San Carlo
Nel 1789, dopo le prime vittorie di Napoleone nella prima campagna d’Italia, truppe francesi avevano occupato Roma e proclamato la Repubblica; ma allontanatosi Napoleone per la campagna d’Egitto, il presidio francese fu cacciato da Roma dall’esercito napoletano di Ferdinando IV di Borbone che spazzò via la Repubblica ed i suoi esponenti. Su questa trama storica si basa Tosca che incontrò da subito il favore del pubblico ben presto sedotto dal calore sensuale e dalla vitalità dei due protagonisti: Tosca e Cavaradossi. Ricca di effetti scenici a forte tinte, di particolari realistici, di passioni elementari espresse da motivi energici e melodie impetuose, l’opera disorientò però una parte della critica che fu colpita dal verismo sfrenato che mostra torture e delitti d’ogni genere come nella scena della fucilazione o, ancor più, in quella dell’uccisione di Scarpia per mano di Tosca. Dimenticato l’intimismo piccolo borghese della Bohéme, Puccini costruisce l’opera intorno alla figura negativa di Scarpia e crea una partitura ricca di sfumature dinamiche con frequenti indicazioni di piano e pianissimo in orchestra e un uso frequente dei “motivi ricorrenti” ovvero quelle melodie riconducibili ai vari personaggi.