TROPPO NAPOLETANO


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Evento finito il 25 Febbraio 2017


Una produzione Best live

 

<<Io ho sempre pensato che nella vita esistono le cose belle e le cose brutte…>>

Ciro Iovine imparerà ben presto che la cosa più bella che c’è al mondo è anche quella che fa soffrire di più:  l’amore.

Ciro Iovine è figlio illegittimo di un cantante neomelodico: Gianni Maresca, erede di Tony Forcella, che morirà ingoiando un gamberetto (vivo) durante uno dei 57/60 matrimoni che “fa” ogni giorno. Non avrà, quindi, il tempo di insegnare al figlio, che cos’è l’amore. L’amore per Ludovica, sua compagna di scuola, sarà una cosa bella e inaspettata, ma non riuscendo a gestirla, lo farà soffrire assai.

Ciro Iovine è figlio di gente semplice, mentre Ludovica è figlia di un attore, abita a Posillipo…. fa parte dell’ élite.

Partendo proprio dalla differenza di classe sociale dei due bambini, si sviluppa la storia di Troppo Napoletano. D’istinto, tutta la simpatia va subito verso Ciro e la sua rumorosa famiglia, ma, in realtà, la stessa Ludovica si sente fuori luogo nella sua grande casa, dove, sul caminetto, campeggia il ritratto dell’egocentrico padre. D’altronde i bambini sono immuni da razzismo e differenze di sorta e a lei Ciro sta proprio simpatico. Parallela alla storia d’amore che tanto mette in difficoltà il piccolo protagonista, si sviluppa quella tra sua mamma e il suo psicologo, un giovanotto goffo che non ama il basilico sulla pizza, che non beve caffè per via di una gastrite, che non ama il teatro  e che… udite udite… non conosce Rosario Miraggio! Ma sono proprio queste le cose che gli servirebbe amare e conoscere per poter entrare nelle grazie della madre di Ciro e allora i due fanno un patto: si aiuteranno a vicenda a conquistare le due donzelle.

Divertente è la lezione che il vicino di casa di Ciro fa al dottore sulle canzoni neomelodiche. Le canzoni neomelodiche si dividono in tre gruppi: “criminale” (‘O latitante), “ferramenta” (Catena, Catena d’Ammore) e “zoologica” ( ‘O ballo d’ ‘o cavallo).

La commedia ha come scena principale un commissariato di polizia, dove il padre di Ludovica, accompagnato da Ciro, dalla madre di lui e dal dottore, va a denunciare la scomparsa della figlioletta. Attraverso numerosi flashback, che corrispondono, ogni volta, a cambi scenografici, si dipana la vicenda. Sullo sfondo, di volta in volta, scorci della bella Partenope, una vera e propria protagonista insieme agli attori in scena. Lo spettacolo è un fiume di battute più o meno divertenti, forse un po’ scontate, ma certamente mai volgari. E quando sul finale il dottore stupisce la sua donna intonando i versi di una canzone di Miraggio, il pubblico viene a sua volta stupito dall’entrata in scena proprio del cantante, che canta il pezzo deliziando la platea.

Morale? Se smettessimo di correre e ascoltassimo un po’ di più il bambino che dorme dentro di noi, forse il mondo risulterebbe migliore o, quantomeno, più divertente.

Marianna Addesso iN Platea

 

scritto e diretto da Gianluca Ansanelli

con Gigi e Ross,  Gennaro Guazzo e Giorgia Agata

e con Luigi Attrice, Alessandro Bolide, Nicoletta D’Addio, Cristiano di Maio, Gennaro Di Biase, Ivan Fedele, Loredana Simioli, Ester Gatta, Ciro Villano

con la partecipazione di Martina Stella

scene Roberto Crea

coreografie Naike Orilio e Giuseppe Farruggio

realizzazione scene F.lli Giustiniani

musiche scritte da Bosnia e Gallo

canzoni e supervisione artistica  Alessandro Siani e Bruno Lanza

grafiche a cura di Luca Auletta

videografica e disegno luci Francesco Adinolfi.

Gennaio 30th, 2017 by