UN QUADERNO PER L’INVERNO


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Evento finito il 17 Febbraio 2018


Una produzione Teatro Metastasio di Prato
con il sostegno di Armunia Centro di Residenze Artistiche Castiglioncello

 

“È ancora possibile la poesia?” intitolava il discorso che Eugenio Montale tenne nel 1975, in occasione del ricevimento del Premio Nobel. L’autore, che non aveva parole per squadrare l’animo nostro informe, giunse alla conclusione che la parola andava coltivata non già in virtù della sua infallibilità, ma in quanto prova della nostra esistenza più profonda, come prova di bellezza e civiltà. Un segno, se pur fallace e illusorio, al quale aggrapparsi contro la realtà inconoscibile, la paura, la morte.

Qualcosa di analogo è il messaggio di “Un quaderno per l’inverno”, vincitore del premio Ubu 2017. L’efficace regia di Massimiliano Civica guida Alberto Astorri e Luca Zacchini nei panni dei convincenti interpreti di questa vicenda assurda, dolorosa, umana. Due individui colpiti duramente dalla vita si incontrano accomunati da vecchie poesie che, a detta di uno di loro, “non servono a niente”, ma che per l’altro, invece, potrebbero addirittura salvare una vita. Questo fa sì che, di fronte al mistero più grande, nasca un discorso su cosa possa o non possa la parola, come possa la poesia catturare e definire ciò che per definizione non può essere imprigionato o imbrigliato in alcun modo, l’esistenza stessa nelle sue infinite forme. E quindi a che serve parlare, scrivere? Accompagna la vita che scorre su una scena dove c’è posto solo per il disagio e le vicende dei protagonisti, serve a capire, a rendere meno arido un caos incurante degli uomini che nel suo silenzio e nel suo imperturbabile incedere, freddo come l’inverno, fa molta paura.

Allora le persone, per non cadere nel baratro, si aggrappano ad un ramo storto e secco, e vogliono credere al sogno di una vita ancora possibile, a qualcosa che possa vincere le tenebre ai nostri piedi. E se quel ramo è una sillaba, nasce la poesia. Come quella scritta una sera in un quaderno, che ce lo ha ricordato, o fatto scoprire, tra una risata e una speranza.

Giuseppe Grasso iNPlatea

 

 

di Armando Pirozzi
uno spettacolo di MassimilianoCivica
con Alberto Astorri e Luca Zacchini
costumi Daniela Salernitano
scene Luca Baldini

luci Roberto Innocenti

Dicembre 4th, 2017 by