Una produzione Teatro Franco Parenti, Fondazone Teatro della Toscana
Nora, moglie dello stimato dottor Torvald falsifica, all’insaputa del marito, una firma necessaria per ottenere un prestito. Il perfido Krogstad scopre l’imbroglio e la ricatta, per cui Torvald, messo al corrente dell’accaduto, viene preso da panico: il gesto “scellerato” di Nora comprometterà la sua specchiata reputazione? Nel dubbio, noncurante del fatto che il denaro serviva alla donna per salvare la vita a lui, la ripudia. Quando tutto si risolve e Torvald è pronto a riaccogliere Nora, lei avrà la reazione inaspettata che nel 1879, l’anno del debutto della pièce, la rese simbolo dell’allora nascente femminismo. Oggi una donna, Andrée Ruth Shammah, in una messinscena pur fedelissima al testo, rilegge Una casa di bambola senza dare nulla per scontato, soprattutto la buona fede di Nora. Ce la mostra completamente spogliata dei connotati della vittima, nell’inedito ruolo di vera manipolatrice della vicenda, di burattinaia che muove i fili degli uomini che la circondano, non a caso tutti interpretati da un solo attore: Filippo Timi. Il complesso intreccio, avvincente come un thriller e intrigante come un giallo, fatto di sentimenti e passioni, truffe e calcoli, inganni, utopie e rese dei conti, è, il pretesto che Andrée Ruth Shammah usa per coinvolgerci in un appassionante viaggio nei rapporti tra i diversi e sofisticati ruoli maschili e femminili che popolano il testo ibseniano.
di Henrik Ibsen
traduzione, adattamento e regia Andrée Ruth Shammah
con Filippo Timi, Marina Rocco
con la partecipazione di Mariella Valentini
e con Andrea Soffiantini, Marco De Bella, Angelica Gavinelli, Paola Senatore