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Evento finito il 11 Luglio 2018


Un attaccapanni, una lampada, una poltrona, un tavolino, una sedia e un angolo bar: la stanza d’albergo di un importante uomo d’affari…o, almeno, questo dice di essere.

Una donna elegante fa visita a quest’uomo: è la sorella di un suo vecchio amico…o, almeno, questo dice di essere.

L’uomo d’affari la riceve in doppiopetto, le fa il baciamano, le chiede se vuole qualcosa da bere, insomma tutto come da copione…o, almeno, così sembrerebbe. Ma chi è Raquel Savedra (Raquelita per gli amici)? Francisco Bellatìn (Cico per gli amici) non la riconosce, anzi, in realtà, lui non l’ha mai vista. Eppure c’è stato mille volte in quella casa, la casa del suo amico Paulo; ricorda bene sia la madre che il padre, ma di questa sorellina, proprio non riesce a ricordarsi. Raquel gli svela che Paulo, da piccoli, si vergognava di presentarla ai suoi amici per via delle sue lentiggini. Cico stenta a credere a questa spiegazione, ma tant’è.  Il dialogo tra i due è cortesemente freddo; lui che chiede che fine abbia fatto quel suo grande amico d’infanzia, lei che risponde che di lui si sono perse le tracce. Andando avanti nel botta e risposta, però, molti dettagli che Raquelita tira fuori, fanno crescere sempre più il disagio di Cico. Come fa lei a sapere tante cose? Come fa a conoscere per filo e per segno cosa è successo quella sera in cui  Cico e Paulo hanno posto fine alla loro amicizia? Lei, quella sorellina che sembrava non esistere e che tutto a un tratto sembra come se fosse stata sempre in mezzo a loro, durante le continue scorribande a Miraflores? E’ un uomo d’affari navigato Cico Bellatìn, ha fatto tanti soldi e tanti ne ha persi.

<<Avrò molti difetti, ma non sono uno stupido. E l’unica cosa che so per certo è che tu non sei la sorellina di cui Paulo si vergognava per le sue lentiggini.>>

<<Ero già io, ma ero già un altro…un’altra.>>

Ecco la doccia fredda, ecco la spiegazione; d’altronde Cico l’aveva sempre immaginato, fin da quella sera, quella maledetta sera in cui Paulo tenta di baciarlo in bocca e lui gli sferra un pugno talmente forte da riempirgli tutta la bocca di sangue. Quel pugno ha rovinato la loro amicizia, ma, in realtà, forse ha anche salvato le loro vite.

<<…è stata una ferita che non ha mai smesso di sanguinare.>>

<<La verità è che non ho mai smesso di amarti e di ammirarti.>>

Da quell’episodio entrambi escono cambiati, cresciuti. Abbandonano la spensieratezza che li aveva accompagnati fino a quel momento e diventato adulti: Cico diventa ricco e Paulo diventa Raquel. Non si sono mai più rivisti, mai più per 35 lunghi anni. Anni di ricerca della felicità, di matrimoni naufragati e di nostalgia; anni di lettere scritte e mai spedite e di pensieri costanti l’uno verso l’altro (ormai l’altra). Si guardano, si raccontano e, mentre lo fanno, bevono un bicchiere di whisky . Senza accorgersene posano entrambi il bicchiere nello stesso momento. Da quel gesto fatto insieme scaturisce una fragorosa risata che è, al tempo stesso, isterica e liberatoria. Ora, finalmente, si riconoscono; ora possono rivelarsi segreti rimasti tali fino a quel momento.

Basta così, non vi dirò altro. Se avete intenzione di arrabbiarvi con me perché vi ho “spoilerato” lo spettacolo, non fatelo. La vera rivelazione si avrà solo alla fine, quando udirete un toc toc toc  sempre più forte e una voce che, dietro la porta, esclama: “Signor Savedra, signor Paulo Savedra, la stanno aspettando; ci aveva fatto preoccupare. La presentazione del suo libro è già iniziata”.

Tutto questo e molto altro è Visite scritto e diretto da Niko Mucci e interpretato da Marcella Vitiello e Roberto Cardone. Come racconta il regista, alla fine dello spettacolo, l’iniziale leitmotiv che doveva essere il cambio di sesso della protagonista, lascia il posto alla ricerca di una felicità incosciente che può esistere solo negli adolescenti e che, diventando adulti, si va perdendo per forza di cose. Basato sulla pièce Al pie del Tàmeis di Vargas Llosa, poi tradotta in Appuntamento a Londra, Visite fa parte, insieme a Ida e Ada, Sentimenti all’asta e Dentro di me di un percorso di riflessione sulla solitudine e sull’amore.

marianna addesso iN Platea

di Vargas Llosa

con Roberto Cardone, Marcella Vitiello

regia Niko Mucci

 

 

Novembre 11th, 2016 by